Manifestazioni quali quella di Firenze hanno un solo presupposto, valido per tutti, il rispetto per le idee che si intendono proporre, il rispetto per una città che ad esse ha offerto il proprio palcoscenico, il rispetto per gli uomini e le donne che in qualunque modo vi parteciperanno.
Non credo siano di utilità le strumentalizzazioni giornalistiche, così come non saranno necessari i magistrati in piazza o i parlamentari nelle sale operative, si lasci alle competenti Autorità la delicata gestione dell'ordine pubblico, si mantenga il rispetto di quei magistrati che, come a Napoli, hanno inteso manifestare pacificamente con i propri familiari, così come di quel poliziotto che, a rischio della propria vita, ha dovuto suo malgrado usare legittimamente le armi per fermare dei rapinatori o di quelli che in piazza sono costretti ad impiegare la forza per contrastare i violenti.
Rispetto per chi ha deciso di scendere in strada per sostenere principi di solidarietà che sono condivisi dai più, rispetto per gli uomini e le donne che dietro gli scudi, non a cuor leggero, sono chiamati a fronteggiare chi intende solo dar sfogo ai propri istinti violenti.
Il dovere di contrastare la violenza, con professionalità e spirito di sacrificio, è obiettivo ineludibile delle Forze dell'Ordine, cresciute anch'esse in seguito alle riflessioni sui tristi avvenimenti genovesi, non di meno sarà nostro compito rispettare chi intende manifestare, a questi ultimi chiediamo solo di isolare chi sta vanificando i loro sforzi spostando l' attenzione dai temi reali della manifestazione alle devastazioni ed al saccheggio cui premeditatamente è dedito.
Il nostro impegno è fortemente volto a prevenire; ove tale azione non avesse pieno successo chiediamo semplicemente alle persone perbene di allontanarsi dai violenti e di non esitare a segnalarli alle Autorità, l'uso della forza, se necessario, dovrà avere quale unici destinatari coloro che, privi di ideali, con il casco e le spranghe dimostreranno solo di non avere alcun rispetto né per le idee, né per la città che li ospita né per le persone.
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Risponde Tino Bedin
Egregio Dottor Pinto, la ringrazio della sua lettera su quanto ci aspetta al Forum sociale europeo di Firenze. Uso volutamente il "noi", perché l'evento, data la città in cui si svolge e date le incertezze manifestate dal governo, ci coinvolge tutti. Prima di tutto però ci coinvolge per i suoi contenuti, per la riflessione cui invita non solo i partecipanti, ma i cittadini europei su temi che sono fondamentali proprio per la pace e la giustizia, cioè per le caratteristiche noi ci aspettiamo dalle giornate fiorentine.
Sono sicuro che le Forze dell'ordine saranno adeguate alla loro missione di far rispettare le idee e di far rispettare la sicurezza. Sono anche sicuro che tutte le articolazioni istituzionali della nostra Repubblica riusciranno a collaborare a trasmettere un messaggio positivo.
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