buono-scuola veneto

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Battaglia Terme (Padova), 25 settembre 2002

Le tasse di iscrizione sono... troppo basse
Il buono scuola di Galan non tocca
neppure alle famiglie che mandano i figli
alle materne parrocchiali

Uno strumento imperfetto, che gestito dalla Destra diventa anche ingiusto


Caro Senatore, innanzi tutto sento il dovere di ringraziarla per la sua assidua opera di informazione, davvero encomiabile, ed un grande servizio all'obiettivo di tenere aperto il dialogo, l'attenzione, la riflessione sui temi dell'attualità politica interna ed internazionale.
Davvero siamo lontani miglia e miglia, o forse, semplicemente, abbiamo sensibilità diverse dagli esponenti della "caserma della scarsa libertà", che non si smentiscono mai in ogni loro attività.
Anche l'attività di snobbare i lavori delle Commissioni parlamentari rientra nel disegno di evitare il contraddittorio, così scomodo, irritante, a volte noioso… E' assai più nelle loro abitudini il decidere, il comandare, l'imporre le proprie decisioni senza sentire le altrui ragioni, senza curarsi dell'interesse generale, ma pensando prima a se stessi, ai propri interessi, al proprio tornaconto.
In questo solco la legge Cirami, la legge sulle donazioni, il sottrarre le infrastrutture "strategiche" alle regole del mercato, e cioè alle gare europee, ricercando scorciatoie che normalmente sono inconcludenti ed espongono solo a ricorsi e controversie legali senza fine.
La tangenziale di Mestre è sempre là e tutto il lavoro di concertazione fatto dal centro sinistra per il tracciato della pedemontana risulta affossato. Ma Galan non doveva dimettersi se il primo agosto 2002 i cantieri sulla tangenziale non si fossero aperti? Sanno fare solo spot e proclami, quasi in una gara a chi la spara più grossa. Per ora la più grossa mi pare quella del ponte di Messina mentre in Sicilia i treni deragliano, facendo strage, per colpa di una rete sgangherata, a binario unico, non elettrificata, più lenta di 50 anni fa…
Tornando nel Veneto ed al prossimo Referendum sui buoni pasto del 6 ottobre, da uomo laico di sinistra, cattolico praticante, non ho dubbi nel votare SI all'abrogazione di uno strumento iniquo e classista, che sottrae risorse alla scuola pubblica per concederle ad una sparuta minoranza di persone più che benestanti che si possono permettere l'iscrizione e la costosa retta di istituti privati (sulla serietà di alcuni dei quali credo di poter nutrire qualche perplessità). Però, si badi bene, nulla è invece concesso ai genitori i cui figli sono nelle scuole materne private, per gran parte religiose nella nostra realtà padovana e veneta, perché le tasse scolastiche in queste scuole, grazie a Dio, non arrivano a 300.000 lire! Quindi, il buono scuola può andare, e va, solo per i genitori che iscrivono i propri figli alle scuole private superiori e, qui si sfiora il sacrilego, quasi senza limite di reddito, cioè si "aiutano" anche le famiglie più ricche! Qui sembra che Galan sia un Robin Hood al contrario, un Superciuk (ricorda il fumetto "Alan Ford"?) che ruba ai poveri per dare ai ricchi. Gradirei sentire l'opinione del gruppo della Margherita, su questo argomento. Ho il sospetto che questo referendum sia boicottato dalla maggioranza e non sufficientemente sostenuto dalle varie componenti dell'Ulivo, salvo alcune impegnate eccezioni. La Chiesa, in particolare, mi pare arroccata su posizioni di retroguardia oggettivamente distanti dalla sensibilità dimostrata dalle gerarchie e dai tanti volontari impegnati ogni giorno, in maniera davvero meritoria, sui molti aspetti del disagio sociale.
Un'ultima considerazione mi sento di fare: sono davvero indignato dalla scelta sciagurata effettuata dagli ineffabili vertici RAI che, obbedendo alle invettive bulgare del padrone, hanno fatto fuori quel grande Signore e grande giornalista del Dott. Biagi ed il suo sempre intelligente programma "Il fatto" con quella indegna "comica" muta dei talentuosi Lopez e Solenghi, che però in questi episodi sembrano dare del loro peggio: un autentico insulto all'intelligenza! Forse anche questo serve a sottrarre audience alla Rai a favore delle concorrenti televisioni di proprietà del solito padrone che si vanta di dare del "tu" al Presidente Bush.
Dell'imminente e forse inevitabile guerra all'Iraq non mi sento di dire nulla, se non, come Gino Strada, che in Afghanistan e in molti altri paesi mai nominati dai nostri giornali e telegiornali, ogni giorno è un undici settembre, fatto di miseria, fame, disperazione e morte.
Con grande stima, la saluto e la invito a continuare nelle sue battaglie, sono con lei.

Massimo Momolo
Risponde Tino Bedin
Non ho nulla da aggiungere alle sue osservazioni, alle sue valutazioni e anche alla sua indignazione. Le condivido. Sono tutte di attualità. Anche le osservazioni sul buono-scuola. Oltre il referendum, rimane il dibattito sulla realizzazione di un effettivo sistema pubblico della formazione, al quale cooperino più soggetti. Resto convinto che la strada iniziata a livello nazionale dall'Ulivo nella scorsa legislatura sia quella più giusta, nel senso che crea maggiore giustizia. Il buono- scuola è uno strumento imperfetto in sé; se poi viene gestito come ha fatto la giunta di centro-destra del Veneto diventa anche ingiusto.

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23 ottobre 2002
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