Ulivo e pace

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Vicenza, 18 ottobre 2002

Non é frequente sentire di senatori che così numerosi si schierano contro la guerra
Fate la battaglia entro i vostri partiti e nei vostri collegi
Per i parlamentari la prima... linea è il Parlamento


Egregio Senatore, non é frequente leggere e sentire di senatori che in modo così numeroso si schierano contro la guerra. La mia memoria, che va al Kossovo ed alla guerra del '91 contro l'Iraq, mi porta a chiedermi se questo nuovo indirizzo sia frutto dei ripensamenti che si impongono a chi ha perso le elezioni. Ed io sono fra i perdenti (da sempre contro ogni guerra) costretti a subire non la volontà popolare avversa, che é parte della democrazia, ma Berlusconi che é altro non solo dalla democrazioa ma dalla concezione moderna dello Stato.
Nel palazzo troverete soprattutto discorsi contraddittori e farisaici, come quelli di Amato e D'Alema, al quale auguro che qualcuno degli oltre 2000 civili innocenti uccisi nella Jugoslavia dalla nostra e Nato aviazione venga ad accompagnarlo nei suoi sonni.
Uscite nella piazze, partecipate ed organizzate manifestazioni e conferenze stampa, costringete il Senato a votare e rivotare finché non venga fuori qualche presa di posizione decente, fate la battaglia entro i vostri partiti e nei vostri collegi. State meno al Senato e più nella strada, tra le persone.
Grazie, buon lavoro e cordiali saluti .

Fulvio Rebesani
Risponde Tino Bedin
Egregio signor Rebesani, prima di tutto la ringrazio dell'attenzione che dedica alla vita comune: fra le "povertà" che avverto (le cui origini non sono certo imputabili ai cittadini) c'è la scarsa o episodica partecipazione degli elettori alle scelte dei loro eletti.
Non ho poi né la pretesa né il ruolo di mettere in discussione le sue convinzioni, che affido al confronto dei lettori di euganeo.it. Su un punto vorrei dirle la mia convinzione: credo che il mio dovere (e non solo il mio, perché altrimenti sarebbe ininfluente) sia di "stare" al Senato. È il mio compito. Contrastare, migliorare le scelte della maggioranza è possibile argomentando ed essendo presenti al momento delle votazioni. Potrà essere più gratificante manifestare con i cittadini che passare giornate a chiedere il numero legale, a presentare emendamenti, a far emergere contraddizioni sperando che si trasformino in voti. La sfida che ho accettata è però quella di fare il parlamentare, ad esempio segnalando tempestivamente che sulla guerra in Iraq i voti non sono scontati. La nostra prima... linea è il Parlamento.
Fatto questo, restare "gente" è altrettanto importante. Vivere "insieme" è indispensabile. Io cerco di farlo fisicamente, ma anche attraverso la posta elettronica e attraverso il sito internet che considero uno strumento di trasparenza e di partecipazione. Di nuovo grazie per il suo impegno e un cordiale saluto.

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19 ottobre 2002
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Tino Bedin