Bruxelles, 13 ottobre 2002 |
Un giovane avvocato che lavora a Bruxelles
Legittimo sospetto: Non mi era mai successo di vergognarmi dell'Italia
L'Italia che vogliamo è un'altra e proviamo a rappresentarla
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Gentile Onorevoli Senatori, mi scuserete se scrivo a tutti voi collettivamente. Apparentemente siete gli unici Senatori che al momento hanno deciso di rendere pubblico il proprio
e-mail. Devo ammettere che di alcuni di voi non conosco né la storia politica, né
il partito/gruppo di appartenenza. Inoltre ignoro come alcuni di voi abbiano
votato riguardo al recente ddl sul "legittimo sospetto".
Sono un dottore in giurisprudenza di 29 anni temporaneamente residente a
Bruxelles in quanto avvocato specializzato in diritto dell'Unione Europea.
Da avvocato vorrei esprimere il mio disgusto per le riforme (?) adottate
dalla attuale maggioranza nel campo del diritto penale e della procedura
penale. Sono riforme sbagliate nel merito ed adottate per evidenti fini di
utilità personale. Sono giovane e la mia memoria politica è breve... ma nel mio piccolo non
ricordo che alcun governo/maggioranza del passato si sia mai permessa di
"sventrare" il sistema penale e processual-penale al fine di evitare
legittimi processi a dei propri membri.
È una vergogna che principi quali l'uguaglianza dei cittadini di fronte
alla legge e il diritto/dovere di essere giudicati dal c.d. giudice
naturale, principi sacrosanti in ogni stato che possa definirsi una
democrazia compiuta, vengano calpestati per interessi personali.
Il sistema penale e processual-penale in sé è e deve essere neutro. Non
cercate di adattarlo ai vostri interessi politici del momento.
Da avvocato provo disgusto per ciò che sta accadendo.
Da cittadino italiano all'estero, provo vergogna ogni volta che devo
spiegare ad i miei amici e colleghi esteri cosa sta accadendo in Italia.
Cosa devo rispondere quando mi fanno notare che cose del genere succedono
(forse) solo in Sud America e in Asia? Purtroppo hanno ragione.
Sono sempre stato estremamente simile allo stereotipo dell'Italiano
all'estero che va sempre decantando le bellezze paesaggistiche, storiche e
architettoniche del proprio paese, la simpatia ed affabilità degli
italiani, le meraviglie del proprio cibo, etc etc. Insomma sono sempre stato fiero del mio paese e non ho mai tentato di nasconderlo. Quello che sta succedendo ora mi ha fatto vergognare di essere italiano.
Vi giuro che non mi era mai successo.
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Luca Prete
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Risponde Tino Bedin
Egregio avvocato Prete, sono un senatore dell'Ulivo e a suo tempo ho non solo votato contro la legge sul legittimo sospetto, ma ho hatto il... filibustiere (anche se non è la materia che seguo al Senato) in commissione Giustizia.
La sua lettera mi conferma nelle ragioni della mia opposizione: ragioni che lei riassume bene, non solo dal punto di vista giuridico, ma anche dal punto di vista democratico. Non dubiti che anche in me cresce il "bisogno" di opposizione di fronte alla consapevolezza di dover mostrare ai cittadini italiani e ai concittadini europei che l'Italia e le sue Istituzioni non sono solo quello che Berlusconi riesce a mostrare.
"Rispondo" alla sua lettera alla vigilia di un'altra settimana di amarezza che si apre al Senato, dove la legge sul legittimo sospetto torna, dopo la modifica imposta alla Camera che non cambia però la sostanza della decisione.
Auguri per il suo impegno che comunque serve all'Italia che vogliamo.
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