Alpini e Afghanistan

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Padova, 11 ottobre 2002

Servono sistemi di intelligence potenziati e sostenuti da tutti
La cattura dei terroristi
non si fa con cannoni o bombardieri

L'Italia manda gli alpini, ma non fa partire il programma "Galileo" di controllo satellitare


Caro Tino, ho letto la tua Lettera sul voto per la partecipazione degli Alpini alle operazioni in Afganistan.
Effettivamente non si capisce perchè il Governo abbia chiesto il voto su una questine già definita e decisa un anno fa ed allo stato solo teorica. Una cosa è certa, come dici tu, la cattura dei terroristi non si fa con cannoni o bombardieri, ma solo con efficaci sistemi di intelligence che vanno potenziati e sostenuti da tutti.
Approfitto per esprimerti la mia solidarietà nel tuo impegno contro l'iter legislativo delle Norme in materia di commercio di armi; non è accettabile pensare, per motivi economici, di allargare il mercato delle armi a quei paesi che le usano per alimentare guerre e terrorismo!

Ubaldo Camilotti
Risponde Tino Bedin
Bisogna davvero volere la lotta al terrorismo ed adoperare gli strumenti che servono. In questo l'Italia non è sempre coerente. Proprio mentre si faceva qui da noi una "questione" sull'invio degli alpini, il presidente della Commissione europea Prodi ha scritto al presidente del consiglio italiano Berlusconi chiedendogli di risolvere al più presto la controversia che blocca l'avvio del progetto Galileo. Si tratta del programma europeo di radionavigazione via satellite per gli anni 2002/05, assai rilevante sul piano commerciale ma con contenuti essenziali anche sul piano della sicurezza e della difesa: consente infatti all'Europa di affiancarsi agli Stati Uniti nel controllo da satellite del territorio.

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11 ottobre 2002
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Tino Bedin