Alpini e Afghanistan

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Padova, 9 ottobre 2002

Cresce l'angoscia dopo l'ultima strage a Gaza
Cosa fare a Padova
per fermare la tragedia israelo-palestinese

Momento per momento lavorare per far considerare una risorsa dell'umanità


Egregio senatore Bedin, sono Paolo Brigo del GAVCI; ci siamo incontrati, oltre agli appuntamenti cittadini della Margherita di Padova, alla conferenza stampa di giugno sulla legge 185 che si è tenuta a Padova.
La rinrgazio del suo voto sull'invio degli alpini in Afghanistan; ho provveduto a girare la sua lettera ai miei amici del GAVCI, a cui, devo essere sincero , facevo fatica a spiegare la posizione della Margherita a riguardo, sia perchè non erano chiari i motivi dell'invio degli Alpini, sia perché un voto favorevole sull'invio degli alpini a mio avviso non è neutrale rispetto al sostegno ad un eventuale attacco all'Iraq.
Le scrivo inoltre per ringraziarla per il suo impegno a favore della legge 185... stiamo mandando molte e-mail al Senato!
C'è però un'altra questione che mi rende particolarmente ansioso in questi giorni: la strage compiuta domenica notte nella regione di Gaza. Io credo che la violenza e l'efferratezza dell'esercito Israeliano stia rivelando tutta la gravità della politica di guerra ad oltranza sostenuta da Israele.
Mi chiedo cosa si può fare come comunità locale di Padova, come associazioni, per manifestare tutto il nostro disagio di fronte a questo.
L'Europa ha degli strumenti forti per costringere Israele e palestina ad un trattato di pace, mi chiedo perchè non li usi?!?

Paolo Brigo
Risponde Tino Bedin
Caro Paolo Brigo, nella incommesurabilità di ogni tragedia che veda la morte di una persona per decisione di altre persone, la situazione in Israele e in Palestina è l'esemplificazione su scala territoriale del fallimento della teoria della "guerra preventiva". In un pianeta "intrecciato", dove nessuno è mai da solo su una terra che non più del tutto sua, è un'llusione pensare di stroncare la violenza con la violenza.
Anche per rimettere al centro dell'agenda mondiale la situazione israelo-palestinese è indispensabile percorrere tutte le vie che evitino lo scatenarsi di una guerra in Iraq.
Non è comunque facile: l'Unione Europea non ha trovato ascolto da parte israeliana e non hanno funzionato i richiami ad interessi economici. Fra i membri del "Quartetto" (Usa, Onu, Russia ed Ue) che ha provato a por fine alla guerra in Israele e Palestina, l'Unione è finora quella maggiormente esposta verso le ragioni della pace, ma con poco successo.
Mi chiude cosa si può fare a livello locale. Credo che occorra insistere sui temi della pace come risorsa mondiale, della creazione di una mentalità di dialogo, non trascurando nessuna occasione.
Anche quella della discussione parlamentare delle modifiche alla legge sul commercio delle armi. Le vostre poste elettroniche stanno... impressionando i miei colleghi senatori. Non so se faranno effetto sulla maggioranza di centro-destra al momento del voto, ma di sicuro non stanno passanno inosservate.
Grazie di questo appoggio al mio lavoro parlamentare.

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9 ottobre 2002
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