IN DIALOGO TRA CITTADINI |
Padova, 9 ottobre 2002 | |
Cresce l'angoscia dopo l'ultima strage a Gaza Cosa fare a Padova per fermare la tragedia israelo-palestinese Momento per momento lavorare per far considerare una risorsa dell'umanità |
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Paolo Brigo |
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Risponde Tino Bedin Caro Paolo Brigo, nella incommesurabilità di ogni tragedia che veda la morte di una persona per decisione di altre persone, la situazione in Israele e in Palestina è l'esemplificazione su scala territoriale del fallimento della teoria della "guerra preventiva". In un pianeta "intrecciato", dove nessuno è mai da solo su una terra che non più del tutto sua, è un'llusione pensare di stroncare la violenza con la violenza. Anche per rimettere al centro dell'agenda mondiale la situazione israelo-palestinese è indispensabile percorrere tutte le vie che evitino lo scatenarsi di una guerra in Iraq. Non è comunque facile: l'Unione Europea non ha trovato ascolto da parte israeliana e non hanno funzionato i richiami ad interessi economici. Fra i membri del "Quartetto" (Usa, Onu, Russia ed Ue) che ha provato a por fine alla guerra in Israele e Palestina, l'Unione è finora quella maggiormente esposta verso le ragioni della pace, ma con poco successo. Mi chiude cosa si può fare a livello locale. Credo che occorra insistere sui temi della pace come risorsa mondiale, della creazione di una mentalità di dialogo, non trascurando nessuna occasione. Anche quella della discussione parlamentare delle modifiche alla legge sul commercio delle armi. Le vostre poste elettroniche stanno... impressionando i miei colleghi senatori. Non so se faranno effetto sulla maggioranza di centro-destra al momento del voto, ma di sicuro non stanno passanno inosservate. Grazie di questo appoggio al mio lavoro parlamentare.
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9 ottobre 2002 di-112 |
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