Legge 185

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Veneto, 17 gennaio 2003

La seconda lettera ai senatori in difesa della legge 185
Contrastiamo il ruolo delle armi
nella conduzione del mondo

Le associazioni sono state fin qui inascoltate dalla maggioranza


Gentile Senatore,
mi è occasione gradita scriverLe in merito al disegno di legge 1547 approdato al Senato il 4 luglio scorso e recante la ratifica ed esecuzione dell'Accordo Quadro relativo alle misure volte a "facilitare la ristrutturazione e le attività dell'industria europea della difesa, nonché modifiche alla legge 185/90". Come Lei ben sa, l’iter di questo procedimento, seguito con attenzione dal mondo pacifista, sta per concludersi con la ripresa della discussione in Aula il giorno 28 Gennaio, ed in prossimità di questa data vorrei segnalare la mia preoccupazione sull'articolato del DDL in questione. Credo che la mia preoccupazione sia ancora più condivisa in questo periodo in cui le armi sembrano riprendere il ruolo di protagoniste.
La prima fonte di preoccupazione riguarda il fatto che il DDL 1547 non si limita alla ratifica dell'Accordo Quadro, ma introduce un'irreparabile erosione dei principi e un grave stravolgimento delle norme previste dalla legge 185/90 sulla regolamentazione del commercio delle armi. Con l'approvazione di questo testo si rinuncerebbe infatti a talune clausole fondamentali della 185/90, quali la conoscenza del valore del progetto di difesa, il certificato di uso finale del sistema d'arma, le informazioni sulle transazioni bancarie: quanto basta per ritenere con fondatezza che l'elemento di modifica della 185/90 comporti gravi effetti sulle misure di trasparenza e sui controlli alle esportazioni di armi italiane, in particolare per quanto attiene alle esportazioni verso paesi in stato di conflitto, ovvero in zone a rischio in materia di violazione dei diritti umani. La richiesta che Le rivolgo è semplice: si tratta di mantenere inalterato l'impianto della 185/90, e dunque rivendicare lo stralcio degli articoli da 3 a 12 del DDL 1547.
La contrarietà a questo DDL si fonda su un'altra considerazione. La proposta di legge italiana non limita l'introduzione di criteri di facilitazione e ristrutturazione dell'industria bellica esclusivamente alle coproduzioni con i partners privilegiati dell'Accordo Quadro di Farnborough (Spagna, Francia, Germania, Svezia, Regno Unito), più affidabili dal punto di vista delle politiche di controllo sulle esportazioni delle armi, ma estende i principi dell'Accordo Quadro a tutti i programmi di coproduzione intergovernativi ed interindustriali di produzione, ricerca e sviluppo di materiale di armamento condotti con imprese di paesi dell'Unione Europea e della Nato.
Alcuni di questi hanno legislazioni oltremodo permissive e controlli poco rigorosi. Il rilascio della licenza globale di progetto nei confronti di questi partners equivarrebbe ad un'abdicazione di sovranità e di responsabilità da parte dell'Italia, in profondo contrasto alla normativa vigente, che pone il nostro paese in una posizione di avanguardia ai fini della costruzione di una potenziale regolamentazione europea di trasparenza e controllo sul commercio delle armi.
L'esigenza di uno sforzo politico in questa direzione risulta tanto più importante nella contingenza seguita all'attacco terroristico dell'11 settembre negli Stati Uniti. Sarebbe infatti una paradossale contraddizione se l'Italia, mentre figura come uno degli attori più convinti dell' alleanza contro il terrorismo internazionale, consentisse per altro verso una cornice normativa tale da favorire la produzione ed il trasferimento di sistemi d'arma al di fuori di un'ottica di necessario coordinamento con le priorità della politica estera del nostro paese.
Mi permetta, infine, di mettere in evidenza un ulteriore (seppure non finale) elemento di disagio: lo scorso 24 settembre, in Commissione Esteri e Difesa, è stato impossibile esaminare il DDL 1547 a causa del mancato numero legale. La contingenza richiama i senatori dell'opposizione ad un atto strategico di responsabilità e partecipazione garantendo la propria presenza attiva in Aula per il 28 Gennaio. Ci sembra questo un atto importante ed imprescindibile, nel momento in cui è messa a repentaglio una normativa complessa come la 185/90, frutto a suo tempo di un lavoro parlamentare ampio ed approfondito, nonché di una felice quanto pionieristica interazione fra il legislatore e la società civile.
L'opinione pubblica è attiva da mesi a difesa della legge italiana per il controllo sul commercio delle armi. Nessuno può permettere che la diffusa mobilitazione di questi mesi sia inficiata dall'atteggiamento rinunciatario, o non partecipativo, dei senatori che sono chiamati a rappresentarci in Parlamento.
Sarà mia premura monitorare che Lei, in quanto parlamentare eletto nella mia circoscrizione, si attenga agli impegni del suo mandato attraverso la presenza in aula in occasione dell'imminente dibattito parlamentare.
RingraziandoLa per la preziosa attenzione, La saluto cordialmente nel segno della pace.

Nadia Acco (Monticello Conte Otto, Vicenza), Roberta Armanini (Bardolino, Verona), Lorena Agostini Bonato (Bassano del Grappa, Vicenza), Maria Letizia Angelini (Mirano, Venezia), Davide Ariu (Vicenza), Giuseppe Avesani (Verona), Erika Baggio (Tezze sul Brenta, Vicenza), Adone Balasso (Torri di Quartesolo, Vicenza), Giovanna Balbinot (Venezia), Caterina Baldo (Montegrotto Terme, Padova), Floriano Ballarin (Padova), Andreina Bano (Cittadella, Padova), Fernando Baratella (Noventa Vicentina), Alessandra Bastasin (Venezia), Luigi Battistoni (Verona), Francesco Bearzi (Venezia), Chiara Beaupain (Thiene, Vicenza), Sara Beghi (Cavaion Veronese), Carlo Beghini (Verona), Maria Beghini (Verona), Gigliola Bellinato (Verona), Diego Benacchio (Rossano Veneto), Gianni Benetti (Rovigo), Erika Benetollo (Maserà, Padova), Danilo Berardo (Villafranca di Verona), Pietro Bernardi (San Martino di Lupari, Padova), Flora Beghini (Verona), Alfredo Bernardi (Verona), Elisabetta Bernardi (Verona), Filippo Bernardinello (Padova), Caterina Berto (Susegana, Treviso), Ferruccio Bertolo (Padova), Massimo Bettin (Curtarolo, Padova), Alda Bettinelli (Bassano del Grappa, Vicenza), Stella Bianchi (Verona), Luciana Biasi (Costabissara), Andrea Bilotti (Venezia), Marco Birollo (Fontaniva, Padova), Paolo Biscaro (Venezia), Francesco Bisiol (Zenson di Piave, Treviso), Eleonora Boanelli (Conegliano, Treviso), Andrea Boer (Venezia), Luciano Bolla (Verona), Andrea Bonadiman (Verona), Francesco Bonato (Bassano del Grappa, Vicenza), Mariagrazia Bonollo (Sarcedo, Vicenza), Rosa Pia Bonomi (Sommacampagna, Verona), Paolo Bontempi (Vicenza), Silvia Bonzanini (Pescantina, Verona), Francesca Bornello (Treviso), Cinzia Bragagnolo (Loria), Paolo Brentegani (Bovolone, Verona), Natale Brescianini (Bardolino, Verona), Paolo Bresolin (Treviso), Flavio Brunello (Monselice, Padova), Marzia Brunello (Treviso), Paolo Brunello (Vicenza), Anna Buccio (Venezia), Nicola Bruscagin (Monselice, Padova), Renato Buratto (Villadose, Rovigo), Andrea Busolo (Vicenza), Maria Buttignol (Padova),

Stefano Caliari (Verona), Lino Pietro Callegarin (Rovigo), Laura Callegaro (Saonara, Padova), Chiara Calugi (Padova), Roberta Camillo (Conegliano, Treviso), Daria Caminoli (Verona), Cristina Candia (Vicenza), Davide Capriani (Verona), Tito Cappellaro (Treviso), Gianfranco Carmosino (Verona), Yuri Carrer (Caorle, Venezia), Paolo Casarin (Martellago, Venezia), Agnese Casoni (Rovigo), Fabrizio Castagnotto (Ponzano Veneto, Treviso), Silvia Cavallin (Venezia), Francesco Cavasin (Venezia), Andrea Cavedon (Schio, Vicenza), Andrea Cecchinato (Padova), Sabrina Cecchinato (Loria, Treviso), Maria Angela Cervaro (Padova), Cristina Cester (Marcon, Venezia), Viola Chiereghin (Rovigo), Francesco Coccia (Fiesso d'Artico, Venezia), Andrea Cogato (Torri di Quartesolo, Vicenza), Ivo Cognolato (Schio, Vicenza), Sara Colognesi (Rovigo), Chiara Consolaro (Vicenza), Maria Lorena Cordioli (Villafranca di Verona), Lorenzo Cristofori (Padova), Doriana Dalla Riva (Vicenza), Paola Danesin (Noale, Venezia), Lorenzo Danieli (Venezia), Riccardo Da Re (Padova), Elisa Da Vià (Treviso), Lucia Dal Fior (Caldogno, Vicenza), Loris Dalla Costa (Lugo Vicentino), Nicola Dalla Pasqua (San Biagio di Callalta, Treviso), Gianpaolo Dal Maso (Venezia), Federico Dal Negro (Verona), Costante Dal Santo (Caltrano, Vicenza), Wendy Dal Zotto (Crespano del Grappa, Treviso), Massimo Da Ros (San Biagio di Callalta, Treviso), Giovanna De Bernardis (Padova), Gilberto De Lozzo (Conegliano, Treviso), Anna Del Monaco (Venezia), Anita De Marco (Seren del Grappa, Belluno), Marcello De Noni (Pieve di Soligo, Treviso), Chiara De Pieri (Venezia), Elisabetta De Robbio (Padova), Fabrizio De Rosso (Padova), Paola Dilaria (Venezia), Enrico Donaggio (Venezia), Mariagiovanna D'Orazio (Vigonza, Padova)

Luigi Ennio (Rovigo), Daniela Ervas (San Donà di Piave, Venezia), Carlo Fabbiani (Belluno), Giovanni Faggioni (Arzergrande, Padova), Roberto Falvo (Verona), Massimo Falzoni (Camponogara, Venezia), Donnina Fardin (Conegliano, Treviso), Palma Fattori (San Bonifacio, Verona), Marino Favretto (Maser, Treviso), Federazione Partito dei Verdi (Vicenza), don Sandro Ferretto (Rossano Veneto, Vicenza), Emilia Ferruzza (Padova), Marco Filippi (San Giorgio delle Pertiche, Padova), Federico Filone (Padova), Paola Fiorese (Bassano del Grappa, Vicenza), Giuseppe Flora (Montebelluna, Treviso), Diego Florian (San Biagio di Callalta, Treviso), Anna Franceschini (Treviso), Chiara Franco (Bassano dei Grappa, Vicenza), Paola Fregonese (San Donà di Piave, Venezia), Giuseppina Freguia (Venezia), Maria Ludovica Frizziero (Venezia), Paolo Frizziero (Padova), Claudio Galdiolo (Vigonza, Padova), Annalisa Gallina (Cornuda, Treviso), Eleonora Gallo (Venezia), Marco Gamba (Padova), Antonio Gambato (Rovigo), Paola Ganz (Venezia), Fabio Garbin (Schio, Vicenza), Antonio Gasperi (Venezia), Francesco Gastaldon (San Giovanni Lupatoto, Verona), Federica Germani (Castelfranco, Treviso), Mariella Germanotta (Venezia), Angela Giacomazzi (Camposampiero, Padova), Marisa Giordani (Chiuppano, Vicenza), Cristina Gioseffi (Vicenza), Elena Gioseffi (Vicenza), Flavia Girolami (Padova), Paolo Gironi (Bassano del Grappa, Vicenza), Giovanni Giuliari (Verona), Federica Gnoato (Cartigliano, Vicenza), Niccolò Gobbato (Fossò, Venezia), Luca Gobbi (Fossò, Venezia), Maurizio Gobbin (Mirano, Venezia), Anna Governo (San Bonifacio, Verona), Margherita Grigolato (Mirano, Venezia), Nicola Guarise (Loria), Giulio Labbro Francia (Venezia), Massimiliano Lanzarolo (Legnago, Verona), Caterina Lancerotto (Vicenza), Maria Rosa Larese Filon (Auronzo di Cadore, Belluno), Carlo Lodi (Preganziol, Treviso), Maria Giovanna Lopopolo (Cologna Veneta, Verona), Massimo Lovato (Cerea, Verona), Barbara Lovisetto (Tombolo, Padova), Silvia Lovisetto (Tombolo, Padova), Elena Luccato (Verona), Claudio Lucchetta (San Stino di Livenza, Venezia), Manola Luise (Megliadino San Vitale, Padova), Stefano Luisetto (Resana)

Alberto Macchini (Padova), Elena Maculan (Schiavon, Vicenza), Giovanni Maffei (Padova), Silvia Mantovan (Chioggia, Venezia), Luca Masetto (Camposampiero, Padova), Paolo Mason (Camposampiero, Padova), Stefano Menegon (Montebelluna, Treviso), Maurizio Milani (Feltre, Belluno), Zeudi Miotti (San Martino di Lupari, Padova), Francesca Missiroli (Camposampiero, Padova), Silvia Montovani (Noventa Padovana), Gianni Marascalchi (Venezia), Federico Marcato (Scorzè, Venezia), Elisabetta Marchesan (Verona), Giorgio Marcoleoni (Marcon, Venezia), Gianni Martin (Marcon, Venezia), Marica Martin (Oderzo, Treviso), Luisa Paola Martinelli (Verona), Francesco Maule (Creazzo, Vicenza), Maurizio Mazzetto (Recoaro Terme, Vicenza), Francesca Menin (Monticello Conte Otto, Vicenza), Ilaria Menin (Cerea, Verona), Diego Merzari (San Martino Buon Albergo, Verona), Stefano Mestriner (Preganziol, Treviso), Irene Michieletto (Martellago, Venezia), Luca Minardi (Venezia), Alberto Moni (Sant'Angelo di Piove di Sacco, Padova), Giovanna Monsutti (Venezia), Paola Morellato (San Martino Buon Albergo, Verona), Luigia Morgan (Crocetta del Montello, Treviso), Oriana Murari (San Pietro in Cariano, Verona), Flavio Narsi (Adria, Rovigo), Fabio Negro (Pederobba, Treviso), Enrico Nespolo (Villorba, Treviso), Paola Nordio (Venezia), Angelo Onofri (Treviso), Cristina Oriato (Venezia), Luigi Paccagnella (Padova), Enrica Pagano (Trissino, Vicenza), Annalisa Paoloni Venezia), Emanuele Papini (Padova), Giacinta Parise (Montecchio Precalcino, Vicenza), Parrocchia Cuore Immacolato di Maria Commissione Giustizia e Pace (Vicenza), Giovanni Pascoli (Venezia), Marco Pasetto (Zevio, Verona), Elena Pasqualetti (Belluno), Luca Pauluzzi (Portogruaro, Venezia), Gianluca Pegoraro (Bolzano Vicentino), Mario Penzo (Zevio, Verona), Davide Peraro (Bovolenta, Padova), Linda Perini (Legnago, Verona), Italo Pertegato (Padova), Sergio Peruzzo (Quinto Vicentino), Davide Matteo Pettenella (Padova), Giovanni Pettoello (Verona), Serenella Poletto (Treviso), Nicola Pomaro (Padova), Silvia Pozza (Barbarano Vicentino), Lucia Pozzan (Padova), Alberto Pozzebon (Paese, Treviso), Valentina Puato (Padova), Massimo Puglisi (Padova), Sandro Pupillo (Vicenza), Andrea Quagliotto (Altivole, Treviso)

Raffaella Ravinetto (Verona), Alberto Reghellin (Schio, Vicenza), Federica Rela (Asiago, Vicenza), Anna Righele (Santorso, Vicenza), Elia Righetti (Verona), Assunta Rigato (Barbarano Vicentino), Marco Rioda (Venezia), Silvia Roi (Padova), Emanuele Rosi (Monselice, Padova), Cecilia Rossettini (Venezia), Roberto Rossi (Chioggia, Venezia), Emilia Rostilli (Villafranca di Verona), Nicola Ruaro (Marano Vicentino), Roberto Sacco (Mirano, Venezia), Nicolò Salvato (Caselle di Selvazzano, Padova), Luca Salvi (Marano di Valpolicella, Verona), Massimo Sandrin (Vigodarzere, Padova), Cristiana Sartori (Sandrigo, Vicenza), Marta Sartori (Fara Vicentino), Silvia Sartori (Piove di Sacco, Padova), Mario Saugo (Breganze, Vicenza), Chiara Savio (Verona), Silvia Scacco (Vicenza), Massimo Scapin (Galliera Veneta, Padova), Sandro Scavezzon (Vigonza, Padova), Vanessa Siebezzi (Vicenza), Anna Simionato (Vicenza), Sonja Slavik (Mirano, Venezia), Antonella Spada (Alano di Piave, Belluno), Paolo Spagnolli (Negrar, Verona), Stefania Sperandio (Castelfranco, Treviso), Giuseppe Spinella (Thiene, Vicenza), Mauro Spinello (Vigodarzere, Padova), Federica Stocco (Castello di Godego, Treviso), Alessandro Squizzato (Castelfranco Veneto, Treviso)

Dino Tamai (San Donà di Piave, Venezia), Rosanna Tasca (Marostica, Vicenza), Giuseppe Tessari (Roncà, Verona), Milena Tisato (Verona), Gianni Tonello (Fontanelle, Treviso), Elena Toninato (Saonara, Padova), Erika Toninel (Verona), Mario Torcinovich (Venezia), Andrea Tramontini (Silea, Treviso), Anna Trevisan (Noventa Vicentina), Paolo Trevisan (Sandrigo, Vicenza), Davide Trevisanello (Salzano, Venezia), Gianni Trez (Venezia), Henry Triches (Belluno), Simone Tronchin (Preganziol, Treviso), Mauro Tubini (Verona), Roberto Tuscano (Vodo Cadore, Belluno), Ilaria Valente (Barbarano Vicentino), Alberto Vanzo (Pederobba, Treviso), Lucia Veccia (Spinea, Venezia), Maria Teresa Antonio Vedana De Riz (Sospirolo, Belluno), Alessia Vedova (Padova), Paolo Venerba (Casale sul Sile, Treviso), Gianfranco Venturi (Schio), Cristiano Verzin (Albaredo d'Adige, Verona), Germano Vescovo (Pianiga, Venezia), Elena Vetrano (Villafranca Padovana), Sonia Vettorello (Vedelago, Treviso), Augustino Villanova (Spresiano, Treviso), Giulia Villi (Vigonza, Padova), Mariagrazia Visentin (Arcole, Verona), Cristina Vistosi (Venezia), Elisabetta Voieux (Venezia), Francesca Volpato (Mirano, Venezia), Alberto Vomiero (Padova), Benedetto Zaccaria (Longare, Vicenza), Antonella Zambelli (Negrar), Angelica Zambon (Arzergrande, Padova), Famiano Zambon (Ponzano Veneto, Treviso), Mario Zampese (Verona), Silvia Zampieri (Pianiga, Venezia), Marco Zamuner (Meolo, Venezia), Maurizio Zanetti (Verona), Carla Zanoni (Legnaro, Padova), Marcellino Zansavio (San Bonifacio, Verona), Debora Zardo (San Zenone degli Ezzelini, Treviso), Gianpaolo Zen (Noventa Vicentina), Ofelia Zenari (Roverè Veronese), Gastone Zilio (Monselice, Padova), Davide Zorzanello (Arzignano, Vicenza), Luca Zuccoli Bergomi (Padova), Michela Zuccollo (Thiene, Vicenza), Isabella Zuliani (Martellago, Venezia), Daniele Zumerle (Verona)

Risponde Tino Bedin
Le sono particolarmente grato della condivisione la mia azione parlamentare sull'industria della Difesa e contro lo snaturamento della legge 185 sul commercio delle armi. Il suo appello sottolinea uno degli aspetti più singolari della vicenda, che in questi mesi al Senato ho personalmente concorso ad evidenziare: il disinteresse della maggioranza per i temi sollevati dalla società e dalle associazioni. Inoltre l'azione dell'Ulivo è riuscita ad evitare che le modifiche avessero il consenso delle commissioni Esteri e Difesa del Senato: il disegno di legge sarà discusso dall'Aula del Senato appunto senza il parere positivo delle Commissioni. Sul lavoro di questi mesi nel contrasto alla modifica delle legge 185 ho realizzato un dossier aggiornato: lo trova sul mio sito internet:
http://www.euganeo.it
All'interno c'è anche la sua lettera, con la firma degli altri cittadini che l'hanno sottoscritta. La ringrazio dunque di partecipare ad una nuova campagna di sensibilizzazione e di attenzione; essa è indispensabile in questi giorni; è importante che molti cittadini come Lei facciano sentire ai senatori della maggioranza e al governo che non possono "nascondere" il dibattito su questo disegno di legge come hanno tentato di fare finora al Senato.
Le allego al riguardo qui sotto un mio appunto sulla decisione di contingentare i tempi della discussione per l'approvazione del disegno di legge.
In ogni caso il comune impegno, mio di parlamentare e Suo di cittadino, in questo settore delicato servirà a far crescere nei concittadini un'attenzione generale ai temi della vera sicurezza nazionale ed europea. Per questo non abbandoneremo il campo, al di là dei numeri parlamentari.
Un cordiale saluto.
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All'esame dell'Aula l'ultima settimana di gennaio
In un giorno il Senato cambierà
la legge sul commercio delle armi

Contingentati i tempi della discussione

di Tino Bedin
senatore dell'Ulivo

Cinque ore di discussione (più tre per le votazioni, necessarie per le centinaia di emendamenti presentati dall'Ulivo): con questi tempi ristrettissimi la maggioranza vuole liquidare le modifiche alla legge 185 del 1990 sul commercio delle armi. Il disegno di legge, che contiene anche la ratifica dell'accordo europeo di Farnborough sull'industria europea della Difesa, è stato inserito nell'ordine del giorno dell'Aula del Senato tra il 28 e il 30 gennaio. Si è ottenuto uno spazio specifico nel calendario, non confuso dentro altre ratifiche, ma la tagliola del contingentamento dei tempi di fatto vanifica questo risultato.
Il tempo concesso sarebbe ragionevole se il disegno di legge arrivasse in Aula dopo una discussione approfondita nelle commissioni riunite Esteri e Difesa. Questo non è avvenuto: per l'ostruzionismo della maggioranza, che ha sistematicamente fatto mancare il numero legale fin dal momento delle prime votazioni sugli emendamenti, il disegno di legge non è stato concluso in commissione. Non c'è stato un confronto sul merito. La maggioranza non ha mai parlato. Il governo ha rifiutato proposte non solo dell'Ulivo ma anche della sua maggioranza di distinguere la ratifica dell'accordo sull'industria europea della Difesa dalle modifiche alla legge 185 del 1990.
Dopo l'ostruzionismo in commissione, ora arriva la tagliola del contingentamento dei tempi, che limiterà la possibilità sia di approfondire l'insieme della tematica, sia di ricercare un testo che possa risolvere positivamente alcune delle questioni che il testo approvato alla Camera ha lasciate insolute: ad esempio la trasparenza nelle transazioni finanziarie ed il controllo parlamentare. In Aula invece non ci sarà neppure il relatore del disegno di legge, che possa fare sintesi tra le esigenze del parlamento e quelle del governo.
Il Senato perde tra l'altro un'occasione politica rilevante: non potrà dire praticamente nulla proprio sull'industria europea della Difesa, proprio in un mo-mento in cui la Politica estera e di sicurezza comune è al centro delle esigenze dei cittadini europei e fra i capitoli che la Convenzione europea sta scrivendo per il futuro dell'Unione.
Il contingentamento dei tempi è grave perché "toglie la parola" non solo al Parlamento, ma anche a quel vasto movimento civile ed associativo, di consigli comunali e di organizzazioni non governative, che ormai da un anno si è mosso a salvaguardia dei principi contenuti nella legge 185. Di fatto la restrizione in un solo giorno del dibattito impedirà a questo movimento di far sentire la sua voce nel corso dell'esame, di coinvolgere l'opinione pubblica più generale proprio riferendosi all'attualità dei lavori del Senato, di dialogare con tutte le forse politiche.
Il presidente del Senato, Marcello Pera, nel corso di un incontro nel quale padre Alex Zanotelli, don Ciotti e don Dell'Olio gli avevano consegnano decine di migliaia di firme a sostegno della legge 185, aveva riconosciuto l'opportunità che le Commissioni Esteri e Difesa riprendessero l'approfondimento. Questo non è avvenuto. Io mi auguro che il presidente Pera possa almeno in Aula garantire l'esame vero del disegno di legge governativo.

16 gennaio 2003

http://www.euganeo.it/difesa/armi.htm

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27 marzo 2003
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