IN DIALOGO TRA CITTADINI

Padova, 16 settembre 2002

Solo l'Onu può decidere se e come intervenire
Bandire la guerra come atto unilaterale
Non oscurare la condizione palestinese


Caro Tino, seguo anch'io come tutti con grande apprensione la vicenda relativa all'Iraq.Ti invio in merito ulteriori appunti su questo tema difficile, ma di estrema rilevanza.
Io non ho dubbi nel ribadire che la guerra, vista come intervento unilaterale di uno Stato contro un altro Stato, deve essere tassativamente bandita.
Solo l'Onu può decidere se e come intervenire, per altro con interventi finalizzati esclusivamente a "dissuadere" gli aggressori e "difendere" gli aggrediti, previo inconfutabile accertamento di:
· violazione di diritti umani;
· connivenze e sostegni diretti ed indiretti con il terrorismo;
· costruzione di armi di distruzione di massa in violazione degli accordi internazionali.
Ipotizzare interventi, anche della stessa Onu, fuori da queste ipotesi, mi pare una follia, non fosse altro per le conseguenze incontrollabili che da tali iniziative potrebbero derivare.
Di pari passo con gli accertamenti di cui sopra si dovrebbero promuovere serie iniziative di aiuti e sostegno a tutte i Paesi dove le condizioni di vita, al limite delle sopravvivenza, possono facilmente indurre al ricorso alla violenza o comunque a credere che solo con le armi ed il terrorismo si possano far valere i propri diritti.
Dovrebbero inoltre essere coltivati e promossi il dialogo tra culture e religioni.
Come già avevo evidenziato nella mia precedente nota, ritengo inoltre che qualsiasi iniziativa contro l'Iraq dovrebbe essere preceduta dalla soluzione dei gravi problemi che affliggono il Medio Oriente. L'Onu deve impedire ogni forma di terrorismo, ma deve contestualmente garantire la formazione di uno Stato palestinese rimuovendo gli insediamenti israeliani dai territori occupati. Da persone che sono state laggiù ho tratto la conclusione che, con l'occupazione a "macchia di leopardo" dei territori occupati, Israele sta di fatto impedendo la costituzione di uno Stato palestinese; ciò è inaccettabile, come evidentemente inaccettabile è il ricorso al terrorismo da parte dei Palestinesi.
Si può facilmente capire come la soluzione sopra auspicata del problema mediorentale porrebbe il mondo in una situazione totalmente diversa nel malaugurato caso in cui l'Onu ritenesse giustificabile un intervento in Iraq.

Ubaldo Camilotti

Risponde Tino Bedin
Fai molto bene, caro Ubaldo, a ritornare sul tema del Medio Oriente e dello Stato palestinese. Uno dei rischi impliciti ad un'azione militare unilaterale contro l'Iraq è che essa determini un "oscuramento" delle tragedie che avvengono in Istraele e in Palestina; anzi che la condizione sia colta da chi non vuole la pacificazione per azioni ancora più dirompenti. Esse potrebbero apparire come risolutive, ma non sarebbero che alimento ad altre tragedie lì e in tutto il mondo.


    Partecipa al dialogo su questo argomento
VAI ALLA PAGINA PRECEDENTE | STAMPA LA PAGINA | VAI A INIZIO PAGINA

18 settembre 2002
di-102
home page
scrivi al senatore
Tino Bedin