Cadoneghe (Padova), 16 settembre 2002 |
Mentre resta men che negativo il giudizio sul regime di Saddam
Sulla guerra neppure l'Onu può superare la Costituzione
Mettere gli iracheni nella condizione di battere la dittatura
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Egregio senatore, con la guerra non si costruisce nulla. Si distrugge soltanto.
Credo sia questo il motivo che ispirò i costituenti italiani dai
liberali ai cattolici, socialisti e comunisti quando approvarono l'art. 11
della nostra Costituzione. Io sono molto convinto della attualità di questo
articolo e credo che neanche una deliberazione dell' Onu possa dare
legittimità ad una eventuale adesione italiana alla guerra. Ciò non
significa un giudizio men che negativo sul regime di Saddam che se esiste lo
è anche perchè a suo tempo è stato sostenuto con finanziamenti e armi
proprio da chi apparentemente sembra oggi il più deciso ad abbatterlo. Del
resto da oltre un decennio americani ed inglesi quotidianamente bombardano
l'Iraq e con l'embargo causano la morte non certo dei miliziani di Saddam ma
di donne , uomini e bambini innocenti. C'è inoltre da chiederci come mai
l'embargo non abbia avuto effetto sulla produzione di armi visto che si
minaccia la guerra proprio perchè l'Iraq continua ad armarsi! Non è forse
che chi impedisce con l'embargo l'invio di medicinali e alimenti al popolo
iracheno contemporaneamente favorisce o realizza il commercio di armi? Io
credo che l'unica strada percorribile sia quella dii utilizzare in maniera più
radicale ed incisiva l'arma della politica, della trattativa delle sanzioni
mirate (che non colpiscano la popolazione inerme) mettendo in campo
controlli effettivi e lavorando per creare dall'interno concrete basi di
democrazia attraverso collaborazioni internazionali, perché sono convinto che
la dittatura irachena non durerà a lungo. Certo la guerra è più sbrigativa
ed inoltre risolve molte altre cose spesso ad uso interno che con la
democrazia dell'Iraq e la lotta al terrorismo non c'entrano per nulla (e
che io giudico immorale) ma una volta intrapresa è davvero pericolosa ed
infinita ed è come un boomerang: può anche ritorcersi contro chi la pratica
secondo la legge del più forte.
Un'ultima considerazione. Ho visto Berlusconi recarsi da Bush. Oltre alle
parole, mi ha colpito il suo comportamento complessivo che con la mente mi
ha rimandato all'atteggiamento che Mussolini teneva nei suoi incontri con
Hitler. Si può esser alleati ma mai servili!
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Lucio Costa>
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Risponde Tino Bedin
Solo una sottolineatura: la dittatura irachena non durerà a lungo se contro di essa si useranno non le armi ma la pace. Occorre offrire alla popolazione irachena una condizione di tranquillità esterna che le consenta di assumere le proprie responsabilità relativamente al proprio futuro. Finché saranno costretti a difendersi sia dall'esterno che dall'interno, difficilmente matureranno condizioni di libertà.
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