La Camera, per iniziativa del Governo, ha approvato il disegno di legge 1927
che modifica pesantemente la legge 185/90 che norma la trasparenza e il
controllo democratico sul commercio di armi.
La legge 185/90 è stata una conquista legislativa voluta dalle
associazioni della società civile dopo un periodo in cui l'Italia aveva
venduto armi a chiunque: a Saddam Hussein come a Gheddafi. La legge 185/90
vieta la vendita di armi a governi che violano i diritti umani e che fanno
la guerra. Prevede inoltre una relazione annuale al Parlamento e un
rigoroso controllo dell'utente finale di ogni sistema d'arma.
L'industria delle armi e il commercio bellico in Italia hanno costruito un
business che è sintetizzato in questi dati. Il giro d'affari dell'export
bellico nel 2000 è stato di 1.658 miliardi di lire. L'Italia è al nono
posto nel mondo per l'esportazione di armi. Il 70% delle vendite viene
acquistato dai Paesi del Sud del mondo. L'aspetto più preoccupante è la
vendita di armi leggere italiane (pistolem fucili, mitragliatrici) in zone
di conflitto e per di più in guerre in cui sono usati i bambini soldato.
Per vendere armi in tali zone la legge 185/90 è stata "aggirata" con una
circolare ministeriale: incredibile ma vero.
Il disegno di legge 1927 è stato approvato il 26 Giugno 2002 con
favorevoli 220, contrari 107, astenuti 67.
NON COMMETTETE LO STESSO ERRORE DEI VOSTI COLLEGHI DELL CAMERA: OPPONETEVI!!!!!
I siti di informazione sulla campagna in difesa della legge 185/90 sono
molteplici. Tra i principali:
http://web.vita.it/185/ (informazioni sulla legge 185, i testi in discussione per modificare la
legge, aggiornamenti, come aderire)
http://www.peacelink.it/dossier/oscar/25marzo.htm (in allegato comunicati stampa, approfondimenti, bozze di mozioni in consiglio comunale, provinciale, regionale, volantini, immagini per
campagne internet)
http://www.retelilliput.org/ (discussione, votazione emendamenti e dichiarazioni di voto alla Camera,
tabella comparativa tra legge 185 e la nuova legge 1927, FAQ: le domande
più frequenti sul caso).
OPPONIAMOCI A QUESTA LEGGE INFORMANDO L'OPINIONE PUBBLICA (sui giornali e
televisioni non si è nemmeno accennata alla cosa!) e PREPARANDO UNA DURA
OPPOSIZIONE A QUESTA LEGGE.
Grazie per l'attenzione e per l'impegno che profonderete per bloccare
questa legge.
|
Risponde Tino Bedin
Devo dire che, rispetto al dibattito alla Camera dei deputati, al Senato almeno noi parlamentari dell'Ulivo non abbiamo ripetuto lo stesso... errore. Il disegno di legge che con la scusa di ratificare un accordo internazionale modifica profondamente la legge sul commercio dei sistemi di Difesa è infatti ancora fermo nelle commissioni Esteri e Difesa per l'attività di approfondimento e di emendamento che con alcuni colleghi dei Democratici di sinistra e dei Verdi sto conducendo. Insomma tutte le ragioni di opposizione che si sono manifestate in Aula alla Camera sono riprese, approfondite e precisate. Invece la maggioranza di centro-destra ha del tutto "abbandonato" questo disegno di legge nella mani del governo. Non ha presentato proposte di miglioramento; non ha partecipato al confronto; nel momento in cui si è cominciato a votare, sono state più numerose le volte in cui non c'era il numero legale che quelle in cui è stato possibile progredire. Questo è un brutto segno, perché comunque la maggioranza è in grado di portare in aula il disegno di legge anche senza aver concluso il lavoro il commissione e in aula, magari ricorrendo al taglio dei tempi concessi alle opposizioni, lo può approvare. Come vede c'è lavoro anche per le associazioni in questi giorni...
|