IN DIALOGO TRA CITTADINI

Padova, 26 agosto 2002

Resta centrale per la pace la questione medio-orientale
Affidare all'Onu la decisione sull'Iraq
Ma c'è chi riduce le Nazioni Unite ad una componente del "Quartetto"


Caro Tino, ti invio alcune mie riflessioni in merito alla "questione Iraq". Pur con tutte le riserve dovute alla complessità e delicatezza del problema, mi sento di poter dire sinteticamente quanto segue.
Non pare esservi dubbio nell' affermare che in Iraq non vi sia un regime democratico. Era così 20 anni fa quando, per motivi di lavoro, mi sono recato laggiù (ci si poteva muovere "liberamente" ma sotto il controllo dell'apparato politico-poliziesco messo in piedi da Saddam), e - pare - sia così anche oggi.
Ciò però evidentemente non è sufficiente per giustificare un intervento armato, a meno che non vi sia un' esplicita risoluzione dell' ONU motivata da documentate violazioni di diritti umani ovvero da documentate connivenze del regime con il terrorismo internazionale. Ritengo cioè che solo in questo caso sia legittimo un intervento che comunque dovrebbe essere deciso e condotto esclusivamente dall' unico organismo sovranazionale esistente cioè l'ONU.
In ogni caso deve essere prima risolto il gravissimo problema del Medio Oriente - vera e propria mina vagante per l'intero mondo - esigendo sia il rilascio senza condizione dei territori occupati che la cessazione degli inacettabili atti di terrorismo contro Israele. Anche in questo caso dovrebbe esser l'ONU e non questo o quel Paese ad assumere iniziative.
Se l'ONU non riesce ad adempiere alle sue funzioni, a causa dei veti incrociati, penso che sia giunto il momento di modificare le norme che ne regolano il funzionamento proprio in relazione alla gravità degli eventi che stiamo vivendo.

Ubaldo Camillotti

Risponde Tino Bedin
Desidero richiamare l'attenzione dei lettori sull'ultima questione che Ubaldo Camillotti pone: il ripensamento dell'Onu. Già la costituzione di fatto del Quartetto (Usa, Russia, Unione europea e Onu), che si è registrata in alcuni momenti della crisi medio-orientale, dice da sola che l'Onu non viene inteso come l'organo mondiale di mediazione e di iniziativa, ma come un interlocutore di potenze più o meno grandi. Non è, a mio parere, una evoluzione positiva; comunque non la si può dare per scontata.

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26 agosto 2002
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