IN DIALOGO TRA CITTADINI |
Padova, 17 luglio 2002 | |
Vanno inseriti tra i livelli essenziali di assistenza I centri occupazionali diurni sono autentici "salvavita" per i disabili Sarebbe un'applicazione concreta dell'articolo 3 della Costituzione da parte della regione |
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Maddalena Borigo Daniel presidente
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Risponde Tino Bedin Gentile Presidente Borigo Daniel, ho letto con molto interesse sia la lettera che lo studio con i quali il Coordinamento regionale veneto Anffas-Sedi locali motiva la convinzione che i Centro occupazionali diurni debbano essere inseriti tra quelli che la legge sull'Assistenza, approvata dall'Ulivo nella scorsa legislatura, individua come livelli essenziali delle prestazioni socio-assistenziali. Mi pare che la "lettura" che voi fate di quella legge corrisponda allo spirito con cui è stata pensata e quindi scritta. In particolare è centrale - nelle vostre considerazioni e nella legge - il richiamo all'articolo 3 della Costituzione, che affida alla Repubblica la missione di eliminare gli ostacoli alla piena cittadinanza di ogni persona italiana. Parte strutturale della Repubblica italiana, in particolare per realizzare questa missione attraverso l'attuazione della legge nazionale sull'Assistenza, sono le Regioni. Giustamente il vostro studio si diffonde ampiamente sulle aspettative che la Regione Veneto è chiamata a soddisfare. Confermo quindi la mia disponibilità istituzionale e politica. Istituzionale, per favorire eventuali perfezionamenti della legge nazionale o della sua applicazione che individuaste come necessari per il raggiungimento della missione repubblicana espressa dall'articolo 3 della Costituzione. Politica, che accompagnare le decisioni che a seconda delle competenze e dei ruoli devono essere prese in Veneto. |
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26 luglio 2002 di-071 |
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