Egregi Senatori, sono Alessandro Labonia, Presidente Nazionale ALSI (l'Associazione dei dottori informatici). Ringrazio quanti con passione stanno difendendo il diritto dei laureati in Scienze dell'Informazione e dai laureati in Informatica di poter continuare ad esercitare la professione per cui hanno raggiunto il massimo titolo di studio possibile (e che esercitano da anni). Non desidero però attaccare coloro che vari motivi non hanno approfondito la nostra problematica e non hanno avuto elementi sufficienti per pensare che si sta verificando una situazione di una gravità eccessiva.
I laureati in Scienze dell'Informazione ed i laureati in Informatica non stanno chiedendo di sostenere un Esame di Stato per raggiungere un'abilitazione. L'abilitazione per esercitare la professione d'informatico
ce l'hanno sin da quando si sono laureati, visto che non esistevano Albi che
ponevano esclusive sulle loro attività professionali.
Stanno più semplicemente chiedendo di poter difendere la loro abilitazione.
Una abilitazione cioè che era dei Laureati in Scienze Informatiche ed ora sta divenendo esclusiva dei vecchi laureati in Ingegneria edile, o Ingegneria meccanica.
Pur di evitare ogni polemica con l'Ordine degli ingegneri, stiamo cercando di sorvolare su tutto, ma non si può stare ad osservare lo scippo della nostra professione. Personalmente, privarmi dell'abilitazione, vuol dire
privarmi dell'unico strumento che ho per vivere del mio lavoro, ed è più
grave che privarmi della mia unica casa, della mia unica auto e di tutti gli
altri beni materiali. Oltre che un ingente danno esistenziale, rappresenta
una
ferita morale che è causa di sensazioni impossibili da trasmettervi.
In migliaia ci chiediamo se è concepibile che delle leggi dello Stato
possano privare una categoria di professionisti del diritto di
poter continuare ad esercitare la loro professione.
In riferimento a tanti interventi fatti in questi giorni, faccio alcune
brevi osservazioni.
Considerando l'alta conoscenza specialistica che hanno i laureati delle
Scienze Informatiche nell'ambito dell'analisi, progettazione, direzione
lavori e collaudo per i "Sistemi di trasmissione ed elaborazione delle
informazioni" di qualsiasi livello, sarebbe impensabile parlare di Sezione B
dell'Albo, tanto per i laureati in Scienze dell'Informazione ed Informatica,
quanto per i laureati in Ingegneria. Gli iscritti della Sezione B non
potranno essere progettisti, collaudatori, direttori dei lavori, ecc.
Considerato che la differenza formativa tra un ingegnere informatico ed un
dottore informatico è nulla rispetto alla differenza formativa tra un
ingegnere informatico ed un ingegnere meccanico (eppure nel Settore
dell'Informazione sono entrati tutti gli ingegneri) appare inopportuno
concentrarsi a cercare delle diversità professionali tra ingegneri
informatici e dottori informatici tali da giustificare incompatibilità
d'accesso allo stesso Settore.
Considerato che senza dubbio il criterio di "garantire la qualità del professionista e della prestazione professionale" ed il principio del
"rapporto fiduciario fra il cliente ed il fornitore della prestazione
intellettuale" sono meglio assicurati se per la fornitura professionale
informatica ci si rivolge ad un laureato in Scienze dell'Informazione che
non ad un laureato in Ingegneria civile, non si possono porre problemi
all'accesso dei laureati in Scienze Informatiche al Settore
dell'Informazione sulla base di tali principi.
Considerato che i risvolti delle mancate equipollenze tra tutte le vecchie
lauree e tutte le nuove lauree saranno causa di lesive situazioni che
verranno a galla sin dai prossimi mesi, sin da quando cioè i vecchi laureati
si ritroveranno esclusi dai bandi di concorso per problemi di denominazione
e
considerato che se si chiede ad un Presidente di Corso di laurea (che ha
dichiarato - firmando - che i vecchi corsi di studio erano più difficili e
formativi che i futuri) di fare un conteggio di crediti formativi, si
ritrova
con leggeri fatali scarti perchè non ha alcuno strumento per considerare (in
termini di c. f.) che il tale esame era più difficile e completo nel '80 di
quanto non lo sarà nel 2003, o che il numero delle ore di lezione era
inferiore ma si spiegavano cose più specialistice e complesse, o ancora che
una materia era talmente complessa che ora è diventata un annuale e gli si
attribuisce il doppio dei crediti formativi,
sarebbe il caso di ripristinare al più presto il 'corretto' strumento dei
"decreti di equipollenza".
Spero che nella Commissione di lavoro che saranno istituite dal MIUR per la
risoluzione dei problemi dell'Albo degli ingegneri, Settore
dell'informazione, si intenda coinvolgere anche esponenti dell'Ordine e
dell'ALSI. Lo spero perchè sono convinto che questa scelta faciliterà il
compito del MIUR. E perchè credo che tra gente per bene sia possibile
trovare una soluzione che tenga conto anche dei diritti di colui che ha
studiato con la stessa dedizione ed intensità, ma si trova dall'altra parte
del tavolo.
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