IN DIALOGO TRA CITTADINI

Roma, 26 giugno 2002

Il ministro risponde ad una sollecitazione del senatore Bedin
Questi i criteri per la riduzione degli insegnanti
Non tutte le specificità sono state tenute in conto


Gentile Senatore, faccio riferimento alla Sua lettera dell'8 maggio u.s. e alle preoccupazioni manifestate in merito alla situazione delle dotazioni organiche dei docenti relative alla Regione Veneto.
Al riguardo, premetto che il dimensionamento operato sulle consistenze degli organici del Veneto, ammontate a complessivi 630 posti, rientra in una più ampia operazione di razionalizzazione che riguarda l'intera realtà nazionale, come emerge dal decreto interministeriale assunto di concerto con il Ministro dell'Economia, secondo le prescrizioni della legge n° 448/2001.
Peraltro, il contenimento è stato operato sulla base di criteri che, unitamente all'andamento della popolazione scolastica, hanno tenuto conto delle differenze tra le varie realtà territoriali, così come l'art. 22 della legge n° 448/2001 prescrive.
Ciò posto, Le assicuro che questo Ministero è impegnato a seguire con particolare attenzione e sollecitudine la questione e ad assumere, unitamente al competente Ufficio scolastico regionale, tutte le soluzioni possibili e utilmente praticabili perché la popolazione scolastica non abbia a subire disagi di sorta.

Letizia Moratti
ministro dell'Istruzione

Risponde Tino Bedin
Onorevole ministro Moratti, tengo per buono soprattutto l'ultimo periodo della sua risposta: esso apre la porta ad una revisione delle dotazioni di insegnanti per le scuole del Veneto e di Padova in particolare. La revisione è necessaria, perché nella prima ripartizione - al di là di ogni criterio adottato - le specificità sia demografiche che didattiche del Veneto non sono state tenute nel conto necessario.

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24 luglio 2002
di-069
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