IN DIALOGO TRA CITTADINI

Padova, 29 maggio 2002

Un decreto crea discriminazioni tra laureati in Ingegneria
Un esame due volte più impegnativo
darà un terzo delle competenze

Tipico compito del Parlamento monitorare le conseguenze delle leggi


Gentile Onorevole, le scrivo per informarla dell'ingiustizia che si sta compiendo ai danni dei laureati in Ingegneria di quest'anno. La riforma dell'Università, con l'introduzione delle lauree di 3 anni e delle lauree specialistiche (3+2) ha portato ad una riforma degli Albi professionali (quello degli ingegneri viene diviso in tre settori: civile, industriale e dell'informazione) e delle norme per accedervi (Dpr 328). Questo decreto purtroppo non prevede un periodo transitorio tra la situazione legislativa precedente e la nuova, sicché un laureato in Ingegneria dell'anno 2001, che avesse superato l'esame di Stato (composto da uno scritto ed un orale), può iscriversi all'Albo degli Ingegneri optando per tutti e tre i settori, mentre un laureato del 2002, con lo stesso percorso formativo, ovvero gli stessi esami, con la stessa preparazione e quindi uguali competenze, deve sostenere un esame di Stato almeno due volte più impegnativo (tre scritti ed un orale) per ottenere un terzo delle competenze, potendosi iscrivere ad un solo settore.
Non è anticostituzionale che due cittadini uguali vengano trattati in maniera così diversa?
Può aiutarci a introdurre una norma transitoria che preveda lo stesso trattamento tra laureati del vecchio ordinamento, ovvero tra laureati e laureandi iscritti all'Università con la formula di 5 anni (non 3+2) del 2002 e quelli che si sono laureati prima di noi, sempre con la laurea di 5 anni, uguale ed equipollente alla nostra?
Può interessarsi della questione? Di questo problema è gia stata informata il sottosegretario on. Squilini.

Alessandro Doimo

Risponde Tino Bedin
Egregio Ingegner Doimo, la questione che mi ha segnalato mi era nota proprio per la discriminante con il regolamento al DPR 328/2001 sul riordino degli Albi Professionali. In attesa anche dell'esito dell'impugnativa al Tar l'Ufficio Legislativo del Ministero sta studiando la possibilità di una modifica degli esami di stato (senza formale delega potrà essere l'unica materia modificabile), mentre per l'attività professionale è in corso lo studio per un eventuale disegno di legge-quadro. In questo senso il Sottosegretario delegato Siliquini, sta incontrando gli esponenti degli Ordini.
Non mancherò di assumere ulteriori informazioni sugli orientamenti del governo riguardo al problema che lei ci sottopone e, sulla base delle risposte, intraprendere o sostenere altre iniziative che si renderanno necessarie. Essendo parlamentare di opposizione, non potrò quindi che attivarmi in sede politica nel senso desiderato per una giusta soluzione del problema.
Credo in generale che compito del Governo, soprattutto, ma anche del Parlamento sia di "monitorare" l'applicazione delle leggi, specialmente di quelle di riforma di settore, per eliminare le distorsioni che la pratica evidenzia: è appunto il caso che lei lamenta.

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22 giugno 2002
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