IN DIALOGO TRA CITTADINI

Camposampiero (Padova), 4 giugno 2002

Sono arrivate a casa assieme ad un fascicolo del ministero del Lavoro
"Pagine Utili", ma a chi?
Chi ha sostenuto le spese di spedizione dei due prodotti?


Egregio Senatore Bedin, nel ringraziarla per la continua presenza nel nostro territorio padovano e per le notizie via e-mail che ricevo sempre volentieri, approfitto, anche se con qualche giorno di ritardo, per porle un quesito che mi è balzato all'occhio qualche giorno or sono.
Qualche settimana fa, a tutte le famiglie del mio quartiere, e quindi presumo a molte altre famiglie in Italia, è arrivato un bellissimo opuscoletto cellofanato. Conteneva le "Pagine Utili" di Padova e Provincia. (E' arrivato anche a colleghi di lavoro che risiedono in provincia di Treviso; presumo l'edizione di Treviso).
Tutti nel condominio erano soddisfatti del librettino patinato e pieno di inserzioni pubblicitarie.
PAGINE UTILI è edito da PAGINE ITALIA Spa - Centro direz. Milano 2 - Segrate - MI e stampato da Mondadori.Si tratta, se non erro, di Aziende riconducibili al Presidente del Consiglio e fino a qui nulla di male...
Se non fosse per il fatto che dentro il cellofan c'era una brochure, a cui nessuno ha fatto caso, intestata col logo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Ufficio Centrale per l'orientamento e la formazione professionale dei lavoratori. Vicolo d'Aste,12 - 00159 ROMA.
Il tutto ovviamente recapitato tramite invio postale senza indirizzo ad ogni utente di poste italiane.
Spero vivamente che il suddetto inserto sia stato distribuito gratuitamente a fin di bene dall'editore di PAGINE UTILI, senza alcun lucro. Sappiamo infatti che gli invii a scopo pubblicitario hanno costi notevoli...
E se invece tramite questa piccola ed innocente operazioncina il Ministero del Lavoro avesse distribuito, in parte o del tutto, a sue spese le PAGINE UTILI a tutti gli italiani? Avrebbe certamente fatto un UTILE servizio al suddetto editore al quale i proventi della raccolta pubblicitaria e delle inserzioni su Pagine Utili sarebbero stati al netto delle spese di spedizione...
No impossibile... Senza dubbio l'editore di Pagine Utili ha dato un contributo alla campagna divulgativa del Ministero del Lavoro senza alcun onere per il Ministero stesso.
Al di là delle battute il dubbio resta. Le chiedo pertanto di vedere se fra i suoi impegni c'è un po' di spazio per verificare questa mia curiosità e per capire come veramente sia la storia delle PAGINE UTILI. Sarei molto felice se fosse tutto regolare perchè, purtroppo, in questo periodo si è sempre portati a "pensar male".

Pino Marconato

Risponde Tino Bedin
Caro Signor Marconato, come lei... sperava è tutto regolare. Senza difficoltà abbiamo accertato che l'inserimento del fascicolo "Il forma lavoro" nella spedizione di "Pagine Utili" è stato regolarmente pagato per conto del Ministero del Lavoro dal servizio che ha curato la produzione e la distribuzione del fascicolo. Si fa così per ogni inserto pubblicitario in qualsiasi pubblicazione: chi ha interesse a sfruttare quel canale, paga o la concessionaria di pubblicità o l'editore.
La sua idea che in questo caso potesse addirittura avvenire l'inverso e cioè che sia stato l'editore a fare una "Pubblicità Progresso" al Ministero del Lavoro, magari al fine di far raggiungere più rapidamente l'obiettivo del presidente del Consiglio per ... milioni di posti di lavoro in più, non ha riscontro nella prassi commerciale. Vero è - come lei dice - che magari l'editore e il presidente del Consiglio si... conoscono da tempo ed hanno fatto tante battaglie... comuni (anche nei tribunali), ma gli affari sono affari.
Resta da capire che affare abbia fatto il Ministero del Lavoro. Solitamente l'inserimento di un prodotto pubblicitario in una pubblicazione periodica avviene quando questa è destinata ad un pubblico mirato (attraverso l'indirizzario posseduto dall'editore della pubblicazione e non da chi produce l'inserto) oppure quando questa è distribuita da canali specializzati (le edicole), che non accettano direttamente la pubblicità. Nel caso specifico si è trattato di una spedizione senza indirizzi, quindi al pubblico indistinto, al quale il ministero del Lavoro avrebbe potuto dunque arrivare da solo con una spedizione che, utilizzando alcune proposte delle Poste italiane disponibili per tutte le aziende, paga una tariffa agevolata di pochissimo superiore a quella applicata alle pubblicazioni periodiche.
La spedizione autonoma avrebbe poi cambiato natura del messaggio dell'inserto: da allegato pubblicitario e comunicazione istituzionale del governo; anche politicamente (oltre che culturalmente) una distinzione non da poco.
Sono alcuni dubbi che farò oggetto di una interrogazione parlamentare.
Intanto la ringrazio davvero dell'aiuto che mi dà a fare il parlamentare. Le sarò grato di ogni altra collaborazione.

    Partecipa al dialogo su questo argomento
VAI ALLA PAGINA PRECEDENTE | STAMPA LA PAGINA | VAI A INIZIO PAGINA

12 giugno 2002
di-065
home page
scrivi al senatore
Tino Bedin