IN DIALOGO TRA CITTADINI

Due Carrare (Padova), 20 maggio 2002

Secondo i dati forniti dallo stesso Berlusconi
Funzionano la legge sull'immigrazione
e quella sui licenziamenti

Non c'è bisogno di cambiarle, anzi alcuni diritti vanno estesi ad altri lavoratori


Ho appreso dai mezzi di informazione che dal giugno 2001 a oggi sono stati rimandati al loro paese 66 mila stranieri e che nel 2001 sono stati creati 370.000 nuovi posti di lavoro. La legge Bossi sull'emigrazione non è ancora stata approvata da un ramo del Parlamento e quindi non è operativa, la riforma dell'articolo 18, che, a detta del governo e confindustria, dovrebbe avere effetti benefici sull'occupazione, non è ancora stata promulgata. Mi domando perplesso: perché i governanti vogliono cambiare queste due leggi che, a quanto pare, producono effetti positivi?
Recentemente sera al Costanzo show il Presidente del Consiglio ha "intervistato il signor Costanzo" con una serie incessante di affermazioni e ha chiesto rivolto al pubblico: "Alzi la mano chi conosce l'articolo 18?". Ho contato tre o quattro mani alzate. Questa prova è bastata al Presidente per affermare che in Italia praticamente nessuno conosce quell'articolo. Non è così: è sbagliato applicare la proprietà transitiva. A me pare si possa solo dire che il pubblico di quel Costanzo show ignora questo articolo di legge ( anche Costanzo non ha alzato la mano).
E' illogico e offensivo estendere a tutto l'intelligente pubblico dei partecipanti ai vari Costanzo show, Costanzo compreso, l'epiteto di "ignorante".
Il Presidente si è poi dilungato a spiegare l'articolo 18 e ad osservare che esso interessa una piccola fetta di lavoratori dipendenti (il 36%) e che ci sono stati pochi casi di applicazione dell'articolo. Bene. Mi pare si possa dire che la stragrande maggioranza dei lavoratori e dei datori di lavoro è brava e responsabile.
Per dare più serenità al paese sarebbe cosa utile che il Capo del governo di tutti gli Italiani si prodigasse per estendere anche ai lavoratori ora esclusi il principio di civiltà contenuto nell'articolo 18.

Graziano Burattin
lista Due Carrare per Due Carrare

Risponde Tino Bedin
Anch'io penso che la strada normale, dal punto di vista parlamentare e da quello sociale, sarebbe quella di una verifica puntuale delle norme sull'immigrazione per far tesoro dell'esperienza fatta con la buona legge in vigore ed anche delle idee che altri paesi dell'Unione Europea hanno nel frattempo elaborate.
Invece si pensa ad una legge-manifesto, fatta più per la politica che per i cittadini: cittadini italiani, dico, sia come famiglie che come imprese, che dalle proposte di Berlusconi e Bossi hanno molto da perdere.
Anche la questione dell'articolo 18 è il "manifesto" di una Destra che pensa di poter fare a meno delle parti sociali e dei corpi intermedi. Anche in questo caso, oltre che per l'irrinunciabile principio di democrazia, c'è da temere per la coesione della nostra società, se chi governa pretende - cpme fa la Destra - di interpretare la verità.

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22 maggio 2002
di-063
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Tino Bedin