IN DIALOGO TRA CITTADINI

Padova, 10 aprile 2002

Non è solo un problema ambientale, ma anche psicologico
Il fumo danneggia la qualità della vita
E a tavola non si riescono ad apprezzare i sapori dei cibi e dei vini


Gentile senatore, desidero richiamare la sua attenzione su un problema che mi sta molto a cuore: la nuova normativa che dovrebbe regolare i divieti di fumo nei locali pubblici (ristoranti e bar) e nei luoghi di lavoro privati. Spero che lei ne condivida le ragioni e faccia quanto le è possibile affinché si giunga al più presto all'emanazione di questa legge che ormai molti cittadini attendono con ansia. Ritengo sia necessario, alla luce degli studi e delle ricerche che sempre più confermano i danni derivanti dal fumo attivo e passivo, estendere la norma emanata nel 1975 a tutti i locali aperti al pubblico ed ai luoghi privati di lavoro.
Forse alcuni ritengono che questo sia un problema minore poiché ce ne sono tanti altri da risolvere relativamente all'ambiente e che non sarà qualche sigaretta a danneggiarci più di quello che può fare lo smog delle città, gli scarichi industriali, l'inquinamento delle falde acquifere, la distruzione delle foreste ecc.ecc., ma ciò significherebbe invece, a mio parere, sottovalutare un problema che rende la qualità di vita di molti cittadini assai scadente. Ritrovarsi per molte ore al giorno in un luogo di lavoro saturo di fumo diventa spesso una situazione insopportabile, sia dal punto di vista fisico (allergie, asma, irritazione degli occhi e delle vie respiratorie), sia da quello psicologico, poiché chi non fuma è spesso costretto a continue discussioni con i colleghi fumatori che non vogliono riconoscere questo atteggiamento come una mancanza di rispetto e di civiltà. E lo stesso discorso vale per tutti i locali aperti al pubblico in modo particolare per i luoghi di ristorazione dove spesso si mangia avvolti in una nuvola di fumo e non si riescono per questa ragione ad apprezzare i sapori dei cibi e dei vini.
La ringrazio per l'attenzione che vorrà prestare a queste poche righe e mi auguro che, grazie anche al suo intervento, la legge possa essere approvata quanto prima.

Cinzia Marini

Risponde Tino Bedin
Mi pare che le argomentazioni che lei porta siano tali da convincere tutti. Speriamo che il governo si faccia davvero promotore di iniziative legislative e non si limiti ai proclami televisivi. Finora il ministro della Salute ha parlato in tv ma ha fatto poco in Parlamento perché la legislazione sul fumo sia perfezionata.
E poi il governo deve mettere in atto tutte le azioni necessarie perché almeno la legge che c'è venga intanto applicata. Il tema del fumo è uno di quelli che rendono evidente la differenza tra "liberale" e "liberista": un governo "liberale" garantisce i diritti a partire da quelli dei più deboli, un governo "liberista" lascia fare in nome della libertà. Vedremo. E anche lei, signora Marini, giudicherà.

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15 aprile 2002
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