IN DIALOGO TRA CITTADINI

Roma, 28 marzo 2002

La curiosità di un cittadino cinese
Perché una Giunta
e non una Commissione per l'Europa?

Le differenze tra Senato e Camera e le prospettive


Egregio senatore, prima di tutto mi dispiacerebbe disturbarla con una domandina che è forse stupida. Io sono uno straniero, un cinese che sta leggendo un libro sul Parlamento italiano. Vorrei sapere perché l'organo dove lavora - Giunta per gli affari delle comunita' europee - si chiama "giunta" invece di "commissione" come quella della Camera.

Xu Liyuan
Risponde Tino Bedin
Egregio Signor Liyuan, le parole sono spesso frutto della… storia. Il Senato si è dotato di un proprio organismo specializzato negli affari europei assai prima della Camera dei Deputati. Si è trattato di un organismo diverso dalle Commissioni parlamentari: pur essendo permanente, esso è composto da senatori che fanno parte anche di altra commissione (agricoltura, difesa, finanze, istruzione e via dicendo). La finalità della Giunta per gli Affari Europei era ed è di verificare la compatibilità comunitaria dei provvedimenti legislativi all'esame del Senato, sia che di iniziativa del Governo che dei senatori.
Oltre che per la composizione, la Giunta si differenzia dalle altre commissioni perché i disegni di legge sono normalmente esaminati con la finalità di esprimere un parere alla commissione di merito e non per essere preparati per la discussione in Aula.
Per questo è stata chiamata Giunta e con Commissione, secondo una terminologia che individua anche altri organi del Senato, come la Giunta per le elezioni e le immunità.
Fino a metà della scorsa legislatura anche la Commissione gemella della Camera dei deputati aveva queste caratteristiche; poi è stata trasformata in Commissione di merito.
Nella scorsa legislatura, sotto la mia presidenza, la Giunta per gli Affari europei del Senato ha tuttavia incentrato progressivamente la propria attività non solo sul parere di conferita comunitaria dei disegni di legge, ma sull'esame preventivo delle proposte di direttiva, dei libri bianchi e dei programmi di attività della Commissione europea. È quella che, in termini tecnici, viene definita "fase ascendente" del processo normativo comunitario. Eravamo convinti e sono convinto che sempre più i parlamenti nazionali e quindi anche il Senato della Repubblica debba contribuire a determinare le decisioni europee e non solo a farle applicare in Italia.
Proprio per questo nella proposta di modifica del Regolamento del Senato che abbiamo avanzato per dare maggiore competenze alla Giunta per gli Affari europei abbiamo chiesto che sia mantenuta la caratteristica attuale in merito alla composizione, cioè che i componenti siano contemporaneamente membri anche di altra commissione: questo aiuta non solo ad avere competenze, ma ad anticipare nelle commissioni specifiche i temi che poi saranno discussi in Europa.
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30 marzo 2002
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Tino Bedin