IN DIALOGO TRA CITTADINI

Baone, 20 dicembre 2001

Si diffonde la mobilitazione per la vita di Safya
Richiesta di grazia per la mamma nigeriana
Attraverso l'ambasciata di Roma, un appello al Presidente nigeriano

Ho ricevuto oggi il messaggio che allego a per il quale, credo, ogni commento è superfluo.
Come è stato chiesto a me, chiedo a voi di voler inviare la lettera il cui breve testo troverete in allegato, per posta o via internet, all'Ambasciata della Nigeria (V. Orazio 18 - 00193 Roma e-mail: embassy@nigerian.it).
Chiedo inoltre, a tutti coloro che riceveranno la presente ed a tutti coloro che invieranno la lettera all'ambasciata di voler, a loro volta, trasmettere il messaggio ad altri perché si attivino e si moltiplichino le lettere.
Grazie! A nome di Safya, sperando che possa dirlo anche lei.
" Safya Hosseini Tungar-Tudu è una ragazza nigeriana di trent'anni, senza marito. Ha avuto un bambino e dunque, per la legge fondamentalista islamica, che nel suo paese ha valore di legge penale, se non interviene una vasta proposta internazionale, fra un mese o poco più (a fine dicembre) sarà posta in una buca, seppellita sino al seno e poi lapidata a morte dalla gente del suo stesso villaggio. Chiusa nella sua capanna, lei allatta il bambino che è diventato la sua condanna a morte. Gli potrà dare il suo seno per qualche settimana, poi la trascineranno nella fossa e la massacreranno. (è confermato da Amnesty International).
Si, possiamo fare qualcosa anche noi.
Per esempio scrivere all'Ambasciata di Nigeria Via Orazio 18 00193 Romae-mail: embassy@nigerian.it, dicendo che vogliamo che Safya viva, chiediamo che il presidente della repubblica nigeriana le conceda la grazia. Ma bisogna che le nostre lettere siano tante e perciò vi prego di trasmettere questo appello alle vostre amiche e ai vostri amici (non escludendo quelle e quelli che NON hanno e-mail) e di scrivere subito all'ambasciata: Sapete anche voi che se non lo fate subito, rischiate di dimenticarvene!
Un'ultima cosa: Come sempre succede in questo casi, il padre del bambino è stato assolto per insufficienza di prove; tutti noi, mi pare, siamo coinvolti nella sorte di Safya.
Non possiamo rimanere ai bordi della fossa contemplando l'ennesimo delitto dell'intolleranza, dell'ignoranza, della menzogna."

Giancarlo Piva
Risponde Tino Bedin
La stessa lettera mi è arrivata anche da Eleonora Dicati di Piove di Sacco.
Questo il testo dell'appello da indirizzare a:
Ambasciata della Nigeria - Alla cortese attenzione del signor Ambasciatore - embassy@nigerian.it - V.Orazio 18 - 00193 Roma
«Signor Ambasciatore, chiedo, per il Suo tramite, che il Presidente della Repubblica della Nigeria voglia concedere la grazia a Sayfa Husseini Tungar-Tudu.
Mr. Ambassador, I ask you, to plead with the Presidente of Nigerian Republic, for the life of Sayfa Husseini Tungar-Tudu.
Monsiuer l'Ambassadeur, je vous prie de demander au Presidente de la Republique de Nigerie, de sauver la vie de Sayfa Husseini Tungar-Tudu.
Grazie! Thanks! Merci!»
Accanto all'azione dei cittadini, come ho già detto rispondendo ad una precedente lettera, è stata attivata sia un'azione di un gruppo di senatori, sia passi diplomatici.
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25 dicembre 2001
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