IN DIALOGO TRA CITTADINI
Padova, 25 luglio 2001

Una precisazione del presidente provinciale dell'Upa
Gli artigiani padovani
dialogano con tutti i parlamentari

Una rappresentanza territoriale che non si limita all'appartenenza politica
 
Pregiatissimo senatore Bedin, non ci è sfuggita sulla stampa la sottolineatura nei nostri riguardi a margine dell'incontro svoltosi lo scorso venerdì 20 luglio nella nostra sede di via Masini con due parlamentari della compagine governativa e con alcuni amministratori cittadini.
È evidente che non era nostra intenzione né emarginare l'attuale minoranza (ma ieri maggioranza con la quale abbiamo spesso collaborato con positivi risultati), né ritenere di avere un interlocutore unico nell'attuale formazione di governo. Anche nel corso dell'ultima campagna elettorale abbiamo mantebuto distinti incontri con le diverse forze politiche.
La verità è che l'incontro è stato letto come una ripresa forte del tema della sicurezza quanto in verità questa era solo un'appendice che prendeva spunto dalla nostra iniziativa del novembre dello scorso anno e che, fin dall'inizio, qualsiasi ne fosse stato il titolare, aveva come destinatario il Ministero dell'Interno.
L'obiettivo primario, dopo la lettera al presidente del Consiglio, nella quale gli abbiamo chiesto di venire nelle nostre botteghe petr rendersi effettivamente conto di cosa significhi oggi fare l'artigiano, era invece quello di investire della loro responsabilità i colleghi di schieramento del premier. Lungi da noi, pertanto, l'intenzione di emarginare parlamentari con i quali abbiamo sempre avuto ottimi rapporti, che anzi ricrediamo possano essere intensificati visto che da qualche giorno abbiamo attivato un apposito ufficio destinato a mantenere i contatti (per proposte di legge, iniziative parlamentari, suggerimenti) con chi rapprsenta alla Camera e al Senato la nostra realtà territoriale, qualsiasi sia la sua appartenenza politica.
Walter Dalla Costa
presidente Unione provinciale artigiani
Risponde Tino Bedin
Caro presidente Dalla Costa, non ho avuto dubbi che la scelta "politica" dell’Unione Provinciale Artigiani di Padova e del suo Presidente potesse essere stata modificata dal risultato elettorale. Non solo i comportamenti citati nella tua precisazione, ma anche gli orientamenti emersi dopo il 13 maggio hanno confermato la "libertà" con la quale l’Upa di Padova si sta muovendo sotto la tua guida.
E, tuttavia, ti ringrazio della tua precisazione. Non essendo né richiesta né "normale", essa conferma anche me nella scelta che ho fatta prima e dopo le elezioni del 13 maggio: quella di essere il rappresentante dei miei concittadini, in particolare di coloro – come nel caso degli artigiani padovani – che vivono molte delle scelte e dei valori civili e personali nei quali mi riconosco. In questo so – e l’ho scritto in una lettera inviata a molti dopo la rielezione – che la rappresentanza parlamentare dei miei elettori non ha i confini pur determinanti della coalizione politica nella quale sono stato candidato. So che anche molti elettori non che non si riconoscono in genere nell’Ulivo hanno espresso con il voto la volontà che continuassi il mio impegno; so che numerosi tra costoro sono artigiani.
Anche per questo – pur dall’opposizione e quindi con minore capacità di decisione ma con lo stesso impegno di… convincimento – continuerò a seguire le situazioni sui cui l’Upa di Padova richiamerà la mia attenzione.

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2 agosto 2001
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