Egregio senatore Bedin, non condivido le sue valutazioni poco favorevoli su "La Bussola", il questionario che la segreteria nazionale del Partito Democratico ha diffuso in questa fase congressuale. A me sembra che sia una scelta innovativa ed anche necessaria offrire ad iscritti ed elettori singolarmente la possibilità di esprimere indirizzi programmatici, valutazioni sulla forma del partito, esigenze prioritarie della comunità nazionale.
In questa maniera si suggerisce di anteporre la definizione dei contenuti dell'azione politica e della forma del partito rispetto alla ricerca della guida del partito stesso. Il congresso nazionale diventa così prima di tutto l'occasione per discutere sul perché e come stare insieme: chi verrà poi eletto segretario nazionale troverà così un itinerario su cui sarà sicuro di incontrare molti iscritti e molti elettori. Avrà, insomma, una bussola…
Commenta Tino Bedin
Ho già compilato "La Bussola" nell'edizione telematica. La prossima settimana coordinerò una compilazione comunitaria organizzata dal segretario del Circolo PD cui sono iscritto.
Come vede, caro lettore Sartori, pare anche a me costruttivo utilizzare il questionario e penso anzi che potrebbe essere uno strumento permanente e frequente. Alla domanda su quale debba essere il ruolo di ciascun iscritto ho infatti risposto nell'ordine: "Avere spazi e strumenti per elaborare proposte e contributi parallelamente e a supporto del lavoro degli eletti e dei dirigenti" e "Essere consultato direttamente sulle decisioni più importanti nella formulazione della linea politica del partito".
Non è quindi in discussione lo strumento.
Discutibile è la struttura di questa "Bussola", che fin dal nome e poi nella formulazione dei quesiti prescinde di fatto dall'esistenza del Partito Democratico; esistenza principalmente evocata per chiedere di segnalare le manchevolezze.
A mio parere la riflessione, delle singole persone anche attraverso il questionario e delle comunità organizzare attraverso il congresso, dovrà piuttosto riguardare il progetto del PD con la sua progressiva attuazione nei suoi 15 anni di vita, con l'obiettivo non di cambiare progetto, ma di rendere coerenti gli strumenti di attuazione con la condizione sociale e politica attuale.
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