Egregio senatore Bedin,
la guerra ritornata in Europa ci sta facendo balenare anche una ulteriore e conseguente tragedia: l'impiego delle armi nucleari. Davvero non lo avevo mai pensato possibile!
Putin ha fatto intendere che anche queste armi sono disponibili se l'Occidente attaccherà i confini russi. Dentro la Nato, Stati Uniti, Regno Unito e Francia hanno le loro bombe atomiche. Anche noi italiani ne abbiamo, ma non sono nostre: fanno parte dell'arsenale nucleare americano e sono custodite nelle basi aree Nato di Aviano e Ghedi nell'ambito del programma nucleare sharing dell'Alleanza Atlantica, volto a garantire un'efficace deterrenza nucleare sul suolo europeo.
Se la Nato dovesse rispondere alle atomiche tattiche di Putin con la stessa "moneta", impiegando anche le bombe nucleari B-61 statunitensi che si trovano sul territorio chi dovrebbe autorizzarne l'utilizzo?
Come ho detto, non lo avevo mai pensato possibile e tuttora lo spero. Per intanto, è utile sapere chi decide e magari discuterne democraticamente.
Commenta Tino Bedin
C'è una linea di comando (fondata costituzionalmente e legislativamente) che fa capo al Presidente della Repubblica e al Parlamento, per discendere poi, in fase operativa, dalla presidenza del Consiglio al ministro della Difesa, fino al terminale tecnico rappresentato dal capo di Stato maggiore della Difesa. Esiste un Organo, costituzionalmente previsto, il Consiglio supremo di Difesa: sia strumento di conoscenza per il Presidente della Repubblica sia strumento di dialogo e di confronto preventivo tra i responsabili dell'indirizzo politico in materia di difesa nazionale, che qui concorrono a definire criteri per il migliore esercizio delle rispettive singole competenze.
Per questa sua struttura e per le sue competenze il Consiglio supremo di Difesa è in grado di confrontarsi in ogni campo della Difesa, compresi quindi quelli delle procedure di collegamento con la Nato o quelli della presenza di bombe atomiche tattiche in aeroporti italiani.
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