Caro Bedin,
pare che la pandemia stia allentando la morsa sulle persone e sull'economia, così saremo finalmente liberi dal teatrino quotidiano della Lega e di Salvini sulle "riaperture" e sul "coprifuoco". Pare che l'unica attesa che hanno i veneti sia quella di andare al ristorante e di tirarci tardi.
Eppure, non è così. La gran parte delle famiglie si farà magari una pizza, come rito propiziatorio per lo scampato pericolo, ma poi dovrà fare i conti con le entrate familiari, quasi per tutte ridotte dal Covid-19, quando non annullate dalla perdita del lavoro. Spero che la politica metta al centro il lavoro (e non solo la produzione) come unico e vero mezzo per ripartire. Si tratta di cominciare a ridurre da subito le diseguaglianze importanti che la pandemia ha creato tra famiglie, tra persone, tra i generi. Il lavoro è lo strumento per dare risposte a questioni generali, come la speranza dei giovani o la parità effettiva delle donne; come l'ammodernamento del welfare o il patto tra generazioni.
Le persone che hanno perso il lavoro a causa della pandemia e fanno la coda in Caritas per il cibo ai figli; le persone che hanno perso opportunità proprio come famiglie si aspettano questo in particolare dal Partito Democratico, un cui esponente, Andrea Orlando, è ministro del Lavoro.
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Per il Partito Democratico è anche l'occasione per attrezzarsi ancora meglio come un'organizzazione politica di prossimità, che sceglie di essere sempre vicina a chi si sente ultimo in tutti i sensi. Era la missione dei partiti popolari del Novecento, che la modernità non ha superata, come vediamo giustamente dalla centralità che il lavoro avere nella vita delle persone e della comunità come risposta duratura alla pandemia.
Mi pare che Enrico Letta e il Partito Democratico intendano perseguire la strada della centralità del lavoro. L'altro giorno Letta ha dichiarato: "Esprimiamo un giudizio molto positivo sul governo Draghi, in particolare sull'approvazione Pnrr un piano che l'Italia ha presentato in tempo e che ha molte ambizioni. Dentro quel piano c'è la clausola di premialità per l'occupazione delle donne e dei giovani perché quel piano vuole essere in discontinuità con il passato. La clausola è la nostra bandiera e qui sta anche la differenza di fondo tra la nostra impostazione e quella di alcuni nostri alleati e anche avversari politici nella maggioranza. C'è chi ha fatto battaglia sul coprifuoco, chi come noi sul lavoro delle donne e dei giovani guardando al futuro". Scelta di futuro, questa, anche perché la società dell'inclusione va costruita in un'ottica europea, ora che l'Europa grazie al Next Generation Eu è diventata un tema positivo e non un vincolo.
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