Epidemia Covit-19 ed Europa
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Modena, 7 aprile 2020

Se la pandemia è davvero un passaggio della storia
È il momento di completare
il progetto politico dell'euro

La moneta unica è figlia di una svolta storica: la riunificazione del continente

Egregio senatore, tutti dicono che l'attuale pandemia è uno dei passaggi della storia, uno di quegli avvenimenti che producono profondi cambiamenti sociali, politici ed economici. Non ho la competenza per dire se sarà così, ma chi ha responsabilità collettive (la politica, ma anche gli imprenditori e i sindacati) dovrebbero comunque a mio parere lavorare perché questo passaggio storico porti frutti.
Un lavoro da fare insieme è, ad esempio, portare a compimento il progetto della moneta unica europea. L'euro ha cominciato a circolare come segno concreto di un progetto politico e non solo economico, tanto e vero che l'impianto economico non è ancora completo. In queste settimane si discute molto di eurobond: anche in questo caso non ho le competenze, ma mi pare che se si arrivasse ad obbligazioni garantite a livello comunitario si passerebbe poi inevitabilmente anche all'avvio di una fiscalità europea. L'euro avrebbe così un impianto più solido.
Sono cambiamenti profondi, ma proprio la straordinarietà della pandemia li giustificherebbe agli occhi dei cittadini europei, anche quelli più tiepidi. La scelta la devono fare i governanti.

Raffaella Danzi

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Trasformare il coronavirus da rischio mortale (non solo per le persone, anche per l'Europa) ad occasione di coraggio per l'Europa e i suoi cittadini: è davvero una bella sfida quella che ci propone Raffaella Danzi. E ha le sue ragioni. L'Unione Europea è stata concepita al termine di uno dei passaggi della storia, la seconda guerra mondiale. Doveva servire, ed è servita, per evitare altre guerre tra noi europei. Ed oggi molti ricorrono proprio all'immagine della guerra per descrivere la situazione creata dal Covid-19.
Anche l'euro è stato progettato in un passaggio storico: la "riunificazione" del continente europeo con la caduta del Muro di Berlino e l'allargamento dell'Unione all'Europa dell'Est. Si tratta di una promessa non completata, perché i successivi passaggi istituzionali sono stati bloccati dai referendum prima in Olanda e poi in Francia.
Senza un quadro istituzionale adeguato l'Europa allargata è diventata sempre più una somma di Stati invece che progredire come comunità. Lo scontro di queste settimane sulle risposte comuni alla pandemia ne è la dimostrazione più evidente. I cittadini, noi italiani e molti altri, ce ne siamo accorti e molti si sono disamorati del progetto europeo.
Continuano però ad essere maggioranza le persone che ritengono "insostituibile" l'Europa per la sicurezza economica dei singoli popoli. E allora, come ci scrive Raffaella Danzi, questo è il momento di riprendere il cammino interro all'inizio del secolo. I primi passi possono essere fatti proprio nell'Eurozona, dando all'euro anche il peso politico che non ha.
E sarebbe un vantaggio globale, perché anche il mondo potrebbe far conto sull'euro, senza essere costretto ad… accontentarsi del dollaro.

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20-di-11
10 aprile 2020
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Tino Bedin