Epidemia Covit 19
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Padova, 11 marzo 2020

Le misure economiche decise dal governo per l'emergenza Coronavirus
Nessuno deve perdere il lavoro per l'epidemia
Tornano nelle decisioni politiche le parole che fanno comunità: salute, lavoro, famiglia

Il Governo ha deciso di stanziare 25 miliardi di euro per l'emergenza Coronavirus.
Questo significa misure per il sistema sanitario nazionale, affinché si possa dotare di strutture, macchinari, personale (che non smetteremo mai di ringraziare per come sta fronteggiando l'emergenza.
Ma significa anche e soprattutto aiuti alle famiglie, alle imprese e ai lavoratori, agli autonomi e ai professionisti, ai commercianti, agli artigiani. Nessuno deve perdere il posto di lavoro, per questo verrà potenziata la cassa integrazione e dato sostegno al reddito a chi lavora a tempo determinato o con contratti stagionali. Ci saranno aiuti anche per i lavoratori autonomi e per chi non è coperto dalla cassa integrazione. Le famiglie che hanno figli a casa, per la necessaria chiusura delle scuole, potranno godere del congedo parentale, che verrà rafforzato, o di un voucher per le spese da sostenere per la baby sitter. Verranno introdotte misure per la sospensione del pagamento dei mutui e dei versamenti tributari e contributivi.
L'Europa inoltre allenterà la normativa sugli aiuti di Stato, una misura che ci permetterà di poter aiutare in modo efficace i settori e le filiere in crisi e sta per mettere in campo un piano straordinario sulla sanità per tutta l'Unione europea.
Nessuno sarà lasciato solo, questo è il nostro impegno.

Vittorio Ivis
segretario provinciale del Partito Democratico

Commenta Tino Bedin

Salute, lavoro: sono tornate le parole che fanno la comunità; tornano le parole della nostra Costituzione; anche famiglia è una di queste parole. L'epidemia di coronavirus - drammatica, rischiosa ed inquietante - cambia il vocabolario della politica ed il Partito Democratico è stato il primo a ritrovare le parole essenziali, quelle che vengono prima delle imprese e del mercato. Le rilancia molto opportunamente anche il segretario provinciale di Padova Vittorio Ivis. Mercato e imprese servono al lavoro, poi alla finanza. Il lavoro serve alla persona e alla famiglia. E la famiglia ha bisogno di stare in salute e di sentirsi rassicurata nella inevitabile fragilità.
Tutto si tiene e giustamente in un giorno il governo è passato da una previsione di intervento di 15 miliardi ad una richiesta al Parlamento di 25 miliardi.
Servono subito i soldi per la sanità: circa 2 miliardi, dicono. Anche in questo settore la sottolineatura del Partito Democratico è per le persone che hanno a carico la salute di tutti: il persona sanitario sottoposto ad un impegno non solo pesante ma anche rischioso, che sta dimostrando competenza ed umanità che non sono mai mancate in loro.
Serve subito un paracadute per il lavoro: bisogna spendere tutto quello che serve per evitare lo schianto dal quale il lavoro non riuscirebbe a riprendersi. Mi pare che il governo abbia ben chiaro questo obiettivo e si sia assicurato una riserva al riguardo. Ed è il lavoro di ciascuno che occorre avere in mente, perché non solo le fabbriche da salvare ma il lavoro e gli strumenti devono avere questo obiettivo. Così non c'è differenza fra un lavoratore dipendente ed una partita iva, tra una mamma dipendente pubblica e una mamma artigiana.
Conto che il capitalismo finanziario italiano, che sempre fa la voce grossa quando ci sono soldi da suddividere, questa volta lasci che si senta la voce di ogni singolo italiano.

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Tino Bedin