Finanza e Ecologia
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Piove di Sacco (Padova), 21 febbraio 2020

Si stanno diffondendo strumenti finanziari collegati alla crisi ambientale
La conversione della finanza sulla strada del pianeta
C'è una montagna di miliardi pubblici (statali ed europei) sull'economia verde: l'interesse nasce da qui

Caro Bedin,
penso che anche a lei stiano arrivando proposte da parte di banche e di promotori finanziari per la sottoscrizione di strumenti finanziari "verdi": obbligazioni o certificati che risponderebbero all'obiettivo di salvare il pianeta dall'inquinamento e dai mutamenti climatici. Devo dire che la cosa mi insospettisce un po'. Non vorrei che si sia intravisto nell'economia verde e nella finanza verde un nuovo strumento di speculazione e di profitto.
Sono ovviamente d'accordo su una maggiore attenzione all'ambiente naturale e umano. Le istituzioni finanziarie fanno bene a rispondere allo stimolo che in proposito viene dalla società: ci siamo infatti resi conto che l'economia sostenibile, l'energia più pulita, la lotta all'inquinamento sono sfide inevitabili se vogliamo dare un futuro al nostro pianeta e all'umanità.
Non vorrei però passare per ingenuo. Non posso infatti dimenticare che è partita dalle banche più grandi la più grave crisi finanziaria ed economica globale nella storia dell'umanità. E in Italia si stanno ancora svolgendo processi per banche locali che hanno azzerato i risparmi di migliaia di cittadini.

Claudio Rodella

Commenta Tino Bedin

Devo dirle, caro Rodella, che mi fatto un certo effetto vedere che l'ultimo Forum Economico di Davos è stato prevalentemente dedicato all'ambiente. L'economia verde è stata esaltata dai protagonisti globali dell'economia, che con le loro scelte hanno contribuito a determinare la crisi ambientale che ora vogliono risolvere. Noi cristiani dobbiamo sempre ricordare la folgorazione di san Paolo sulla via di Damasco e dobbiamo dar credito alle conversioni. Ma - come dice lei - senza essere ingenui.
Molti governi, l'Unione Europea, grandi istituzioni internazionali hanno cominciato a mettere miliardi di euro per investimenti verdi ed ecologici. Si tratta di un tesoro che la finanza non vorrà farsi sfuggire. Bisogna allora stare in guardia, e soprattutto chiedere a chi ha gli strumenti giuridici di metterci al riparo da possibili bolle speculative.

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21 febbraio 2020
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Tino Bedin