Giovani nel mondo
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Cesiomaggiore (Belluno), 29 settembre 2018

Proprio là dove è più forte l'emigrazione, più diffusa è la speranza
È più facile essere ottimista in Kenya che in Svezia?
Senza la tara degli adulti anche i nostri giovani se la caverebbero

Caro Tino, l'informazione si occupa (e mi preoccupa) quasi esclusivamente delle sparate di Di Maio e di Salvini, ma in mezzo ad offese e sparate di corta gittata, questa settimana mi ha colpito la notizia di un sondaggio sulle aspettative dei ragazzi del mondo. Ti scrivo perché penso che sia una notizia su cui la politica e la comunità potrebbero soffermarsi ricavandone spunti per il proprio futuro.
La notizia è ben riassunta in questo titolo "Ottimisti nove ragazzi su dieci (in Africa, Asia e Sud America)". Secondo il sondaggio condotto da Ipsos per la fondazione di Bill Gates, i ragazzi più ottimisti vivono in Kenya, quelli meno ottimisti in Svezia. In Kenya abitano anche le adolescenti che più hanno buone speranze che il futuro sarà migliore (il 78,8 per cento); in Germania, al contrario, nella stessa fascia di età 68,3 per cento delle ragazze è senza speranza di miglioramenti.
Non mi soffermo oltre sui risultati del sondaggio: i lettori potranno facilmente trovare altri dati in internet.
Sono dati che fanno pensare e sorprendenti. Proprio nelle regioni del mondo da cui proviene l'immigrazione che preoccupa l'Europa è forte la speranza di poter migliorare la vita. Potrebbe essere questa una delle chiavi di lettura proprio dell'emigrazione: milioni di giovani credono che la loro vita possa essere migliore e si mettono in gioco, mettono in gioco la vita, per realizzare questa convinzione. Certo la molla immediata è la sofferenza, la guerra, la miseria, ma a caricare la molla c'è una capacità di sperare che i giovani dell'Occidente non hanno coltivato nella stessa misura.
Io credo che una responsabilità grande - politica e culturale - ce l'abbiano le forze politiche, attualmente al governo, che cercando voto tra le paure e le rabbie riducono sempre più l'orizzonte di vita della comunità e quindi dei giovani.

Walter Zambello

Commenta Tino Bedin

Anche per sfuggire per un attimo dall'assedio politico dei grillini e dei leghisti mi sono soffermato anch'io su questa indagine.
Non mi sorprende la speranza dei giovani del Kenya e dei loro coetanei di Messico, Cina, Nigeria e India: sentono che una condizione diversa è necessaria e sono sicuri che la novità non potrà che essere migliore del presente. è successo anche in Italia ed in Europa dopo due grandi guerre mondiali.
Piuttosto mi interroga il fatto che una condizione buona o discreta non sia sufficiente ad autoalimentarsi e a consolidare certezze. Al riguardo c'è un dato dell'indagine che Walter non cita e che - a mio parere - è la chiave di lettura sociale e politica dei risultati del sondaggio: i giovani di Svezia, Francia, Australia, Gran Bretagna e Germania sono meno ottimisti dei loro coetanei, ma sono più ottimisti dei loro genitori e dei loro nonni. Se cresci in un ambiente rassegnato o disilluso, fai molta più fatica ad essere ottimista. Fatta la tara degli adulti, anche i nostri ragazzi sono bravi

    Partecipa al dialogo su questo argomento

18-di-003
21 febbraio 2019
scrivi al senatore
Tino Bedin