Egregio senatore Bedin, sono una universitaria padovana che ha partecipato l'altra sera all'interessante iniziativa del Comune di Cadoneghe sui giovani e l'Europa, nella quale lei era fra i relatori. Comunicazioni e testimonianze sono state davvero interessanti e mi hanno invogliata ad andare alle fonti dei documenti che sono stati citati, in modo da avere maggiore consapevolezza dei miei diritti di giovane europea.
Ho così letto, tra l'altro, che c'è l'impegno ad adottare misure sia da parte della Commissione europea sia da parte degli Stati membri che rendano possibili per i giovani "nuove forme di partecipazione ai processi democratici e l'accesso ai processi decisionali politici". Lei ha giustamente insistito sul fatto che i giovani sono una materia prevalentemente in caso agli Stati nazionali, ma mi sembrerebbe importante - per creare una cittadinanza europea - arrivare preliminarmente ad una uniforme legislazione relativamente alla partecipazione elettorale, sia in quanto elettori sia in quanto candidati, ed anche ad uniformare il diritto dei cittadini europei di votare in tutti gli Stati del territorio dell'Unione in cui vengano a trovarsi.
So che questo non cambierebbe l'Europa, ma avvicinerebbe i giovani europei fra di loro.
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Cara Rossana, le modalità con le quali esercitare il diritto di voto sono state oggetto di discussioni lunghe tra gli Stati dell'Unione, che però non sono arrivate ad una sintesi, per cui sono in buona parte nazionali. Però con il trattato di Lisbona il diritto di voto e di eleggibilità ha acquisito il valore di un diritto fondamentale (articolo 39 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea): anche questo ci fa europei. Europea è anche modalità di "pesare" i voti per il Parlamento europeo: è il sistema proporzionale, che invece pochi applicano sul piano nazionale.
Comunque una certa uniformità in ogni caso c'è. L'età prevista per esercitare il diritto di voto è 18 anni in tutti gli Stati membri, tranne in Austria, dove è 16 anni. Più variegata è l'età minima per candidarsi alle elezioni: si va dai 15 anni in Italia e Grecia, ai 21 anni in Belgio, Bulgaria, Cipro, Repubblica ceca, Estonia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Polonia e Slovacchia, ai 18 anni nel resto degli Stati membri.
Una curiosità: in quattro Stati - Belgio, Lussemburgo, Cipro e Grecia - il voto è un diritto ma anche un obbligo, e l'obbligo si applica tanto ai cittadini dello Stato membro quanto ai cittadini di altri Stati membri dell'UE registrati.
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