2 giugno 2017: Festa della Repubblica.
Penso che possa esserci quest'anno un solo modo credibile di festeggiare la Repubblica:
- per i nostri politici (tutti): lo sforzo - vero e serio - di proporre alle prossime elezioni politiche candidati alla Camera e al Senato che siano persone preparate sul piano culturale, politico ed anche etico, equilibrate e coraggiose, capaci di porsi a un livello alto di servizio ai cittadini e allo Stato;
- per noi elettori: la decisione di votare i candidati non sulla base delle preferenze personali, delle adesioni consolidate, delle simpatie o amicizie stabilite o di sirene incantatrici varie, ma dell'effettivo valore e della competenza di chi si propone a noi.
Commenta Tino Bedin
È impossibile essere non essere d'accordo.
Perché ciò avvenga, quando sarà ora, servirà una legge elettorale che lo consenta, magari provando a farla ritornare strumento di partecipazione popolare e non solo di conta dei voti. Sarà così la legge elettorale? Quella proposta dai "grandi" partiti dell'alleanza Renzi-Berlusconi-Grillo può indurre a realizzare il primo obiettivo indicato da Dino Scantamburlo (ma ogni compilazione di lista elettorale dovrebbe corrispondere a quei criteri). Più difficile invece che i cittadini possano scegliere il valore e la competenza di chi si propone all'incarico parlamentare, perché i nomi degli eletti saranno stati quasi interamente predeterminati.
La legge elettorale tedesca consente effettivamente ai cittadini di scegliere con i criteri invocati da Dino Scantamburlo. La versione italiana elimina proprio questo aspetto della legge tedesca, con una netta prevalenza dei capilista bloccati sui candidati di collegio e con addirittura tre candidature per i candidati importanti, che non solo li faranno eleggere ma che daranno loro il diritto di scegliere i sostituti al posto dei cittadini.
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