Lo statuto del Comune di Padova nell' art. 2 dice: "Nell'esercizio delle proprie funzioni il Comune promuove la cultura della pace e dei diritti umani mediante iniziative culturali e di ricerca, di educazione, di cooperazione e di informazione che tendano a fare del Comune una terra di pace e nel rispetto e nella difesa della libertà e del principio di autodeterminazione dei popoli".
Se da un lato l'ultima amministrazione comunale ha disatteso queste indicazioni pregnanti contenute nello statuto della nostra città di Padova, dall'altro i segnali di una attenzione della comunità italiana verso le questioni della pace, dei diritti umani, della nonviolenza, della cooperazione internazionale sono senz'altro aumentati proprio in questi tempi. Tra le varie prese di posizione vorremmo ricordare, per l'importanza di chi lo ha scritto e la risonanza che ha avuto, il messaggio di Papa Francesco in occasione dell'ultima giornata mondiale della pace, 1 gennaio 2017, che significativamente ha per titolo: "La nonviolenza: stile di una
politica per la pace".
Vorremmo insomma riaffermare che questi grandi temi non sono questioni che riguardano solo la comunità internazionale, ma coinvolgono direttamente tutte le comunità locali e le stesse istituzioni locali.
Le associazioni che hanno redatto questo documento propongono pertanto ai candidati alle prossime elezioni amministrative del Comune di Padova una serie di iniziative su cui chiedono un confronto prima
del voto.
A) La prima serie di iniziative che qui vengono proposte serve a ricostruire il quadro di riferimento istituzionale nel quale questi temi possono essere concretizzati e tradursi in provvedimenti ed attività concreti. Senza questi strumenti istituzionali abbiamo constatato che è molto più difficile attuare una politica comunale concreta, coordinata ed efficace.
Chiediamo pertanto:
- che un Assessore assuma istituzionalmente la delega alla pace, ai diritti umani, alla cooperazione e alla nonviolenza; sia dotato di un bilancio significativo cioè capace di incidere nel tessuto civile della città;
- che venga ricostituito l'Ufficio Pace, diritti umani e Cooperazione Internazionale del Comune con il compito di operare iniziative dirette dell'amministrazione e di coordinare e appoggiare le iniziative della società civile. L'ufficio che dovrà essere dotato di persone qualificate e con curriculum adeguato e che lavorino a tempo pieno;
- che lo strumento del registro delle associazioni che si riuniscono nell'Area pace diritti umani e cooperazione ritorni ad essere uno strumento ascoltato e valorizzato di interlocuzione tra amministrazione ed associazioni;
- che il Comune di Padova rientri nel coordinamento nazionale degli Enti locali per la pace.
B) La seconda serie di iniziative delineano le linee portanti di una possibile politica dell'ente locale per la pace.
Chiediamo pertanto:
- che venga ripreso e rifinanziato il progetto con le scuole superiori di Padova "Diritti umani e pace: dalle scuole alla città" che era giunto alla sua nona edizione e che aveva inciso significativamente nelle scuole di Padova per la serietà degli interventi e per la continuità nel tempo dell'iniziativa;
- che questo progetto diventi una vera "Scuola di pace, diritti umani, nonviolenza" come esiste in altri comuni italiani come Boves, Piacenza, ecc.;
- che la riconversione delle caserme militari proceda a ritmo spedito in modo che questi spazi vuoti diventino luoghi di aggregazione civile e di vita e che questi obbiettivi vengano inseriti nel PAT
Cittadino;
- che si giunga ad una elaborazione partecipata del Piano Clima comunale con riferimento all'Agenda 21 e secondo gli accordi di Parigi del 2015 come contributo al contrasto ai cambiamenti climatici (gli effetti dei cambiamenti climatici sono già oggi fra le cause principali dei conflitti armati nel mondo);
- che vengano istituiti tavoli partecipativi di rione/quartiere con l'obiettivo di gestire le posizioni contrapposte rispetto ai progetti in essere (ad es. pista ciclabile vs parcheggio) o le situazioni pubbliche conflittuali.
C) Le proposte di questa sezione sono indicazioni di iniziative concrete che l'amministrazione comunale può realizzare per dare concretezza e visibilità ad una politica di pace, diritti umani, cooperazione e nonviolenza:
- Dare continuità alla delibera comunale del 5 luglio 2011 che aveva individuato alcune scadenze annuali nel calendario delle iniziative di pace: la settimana della pace e della nonviolenza al 21 settembre al 2 ottobre, la Giornata della Cooperazione in autunno, la Festa dei Popoli in maggio e l'evento "Diritti più umani" in dicembre.
- Realizzare dei Corsi sulla "Gestione del conflitto" attraverso metodi nonviolenti, rivolti a educatori, gruppi sportivi, operatori del sociale, operatori addetti alle relazioni con il pubblico, operatori addetti alla pubblica sicurezza, ecc., per imparare a gestire con efficacia la conflittualità quotidiana in città; formare delle figure di mediatori nei conflitti.
- Realizzazione di iniziative significative contro la violenza di genere.
- Recupero e valorizzazione in città della memoria di luoghi, fatti e personaggi utili alla promozione di una cultura di pace.
- Organizzazione di un Convegno internazionale delle città che, come Padova, hanno realizzato un "Percorso di Pace e nonviolenza": Torino, Ginevra, Leeds, Bradford, Atlanta, Vienna, Parigi, Budapest. In questo senso il convegno potrebbe essere inserito nel calendario delle manifestazioni per il centenario della prima guerra mondiale, che si presta ad ulteriori iniziative pacifiste specie in riferimento all'armistizio firmato proprio a Padova nel 1918.
- Adesione dell'amministrazione comunale alla Campagne Nazionali ed Internazionali a favore del Disarmo dalle armi convenzionali ed atomiche, della Riconversione dell'industria bellica a favore delle spese per il sociale, della Smilitarizzazione dei territori; adesione alla campagna per il diritto alla Pace come diritto fondamentale.
Nel settore educativo si propongono queste ulteriori iniziative:
- Adesione alla Campagna "La scuola ripudia la guerra", (info: scuolesmilitarizzate@gmail.com), luogo privilegiato di educazione alla pace e alla nonviolenza e non certo di reclutamento e di sponsorizzazioni militari.
- L'istituzione di 3 borse di studio per studenti di scuole superiori per la partecipazione annuale a campi internazionali di volontariato sui temi della pace, nonviolenza, legalità, lotta alla mafia, salvaguardia ambientale.
- L'istituzione di un premio alla memoria del Premio Nobel per la Pace Wangari Maathai rivolto agli studenti delle scuole che ne valorizzi l'azione di contrasto alla desertificazione dell'Africa.
D) Le proposte di questa sezione sono iniziative di valore simbolico, che possono essere un segnale importante per la città:
- Apposizione della dicitura, "Padova città della Pace", sulle tabelle stradali indicanti l'ingresso nel Comune di Padova.
- L'eliminazione nella toponomastica cittadina della via intitolata a Luigi Cadorna; l'intitolazione di una passerella ciclopedonale al Mahatma Gandhi; l'intitolazione di una strada o piazza al Premio Nobel per la Pace Arafat (dato che esiste già una Piazza Rabin, il quale ricevette lo stesso premio nella medesima circostanza).
- La richiesta all'Amministrazione Comunale che si faccia promotrice di una legge che stabilisca la riabilitazione dei fucilati della Prima Guerra Mondiale perché si erano rifiutati di continuare a combattere.
- L'introduzione nei bandi di acquisto per le forniture alimentari di criteri premiali per i prodotti del commercio equo e solidale.
- Il raddoppio delle quote in possesso del Comune di Padova come socio di Banca Popolare Etica.
Associazione per la Pace MIR Legambiente Padova
Commenta Tino Bedin
Sarà interessante quanti candidati sindaci e quanti candidati consiglieri si confronteranno su questo impegnativo programma amministrativo. La città è anche questo, nel senso che accompagnare una comunità nei suoi bisogni e nelle sue speranze richiede la creazione di un tessuto sociale e culturale accogliente e "previdente", cioè già in sé risolutore dei conflitti.
In questa logica sembrerebbe indispensabile - e a mio avviso prioritario - uno specifico programma amministrativo dedicato alla "mobilità planetaria" delle persone: migrazioni, ma anche lavoratori europei e studenti universitari sia europei sia extraeuropei. Il punto centrale del conflitto nella nostra società è oggi questo, generato del resto da altri conflitti sia "tradizionali" sia ambientali, come ha doviziosamente e chiaramente documentato Papa Francesco nell'enciclica "Laudato si'".
Opportunamente del resto il documento inizia citando Papa Francesco. Di quel suo Messaggio per l'ultima Giornata mondiale della pace, mi sembrano adatte per i futuri amministratori di Padova questi pensieri: "Dal livello locale e quotidiano fino a quello dell'ordine mondiale, possa la nonviolenza diventare lo stile caratteristico delle nostre decisioni, delle nostre relazioni, delle nostre azioni, della politica in tutte le sue forme. (…) La nonviolenza praticata con decisione e coerenza ha prodotto risultati impressionanti. I successi otten uti dal Mahatma Gandhi e Khan Abdul Ghaffar Khan nella liberazione dell'India, e da Martin Luther King Jr contro la discriminazione razziale non saranno mai dimenticati. (…)Le otto Beatitudini (cfr Mt 5,3-10) tracciano il profilo della persona che possiamo definire beata, buona e autentica. Beati i miti - dice Gesù -, i misericordiosi, gli operatori di pace, i puri di cu ore, coloro che hanno fame e sete di giustizia. Questo è anche un programma e una sfida per i leader politici e religiosi, per i responsabili delle istituzioni internazionali e i dirigenti delle imprese e dei media di tutto il mondo: applicare le Beatitudini nel modo in cui esercitano le proprie responsabilità. Una sfida a costruire la società, la comunità o l'impresa di cui sono responsabili con lo stile degli operatori di pace; a dare prova di misericordia rifiutando di scartare le persone, danneggiare l'ambiente e voler vincere ad ogni costo".
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