Applausi ai funerali
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Padova, 2 marzo 2017

Si cominciò con Alcide De Gasperi, ora è un'abitudine
Applaudire ai funerali solo eccezionalmente
Forse è un modo per far diventare sentimento condiviso
i tanti singoli sentimenti dei partecipanti


Sono pienamente d'accordo con chi sostiene l'inopportunità degli applausi in occasione dei funerali. La prima volta che questa iniziativa venne presa fu in occasione delle esequie di Alcide De Gasperi, nell'agosto del 1954. E la cosa avrebbe dovuto restare un evento eccezionale e invece è diventata un'abitudine, alquanto discutibile.

Antonio Prezioso

Commenta Tino Bedin

Caro Toni, sono cresciuto con l'idea che davanti alla morte si debba rimanere in silenzio. Resto convinto che questa idea sia giusta e (finora) non ho mai applaudito ad un funerale, anche se molti altri battevano le mani.
Con ciò, se questa pratica dura ormai da due generazioni (come tu testimoni) vuol dire che fa parte del modo in cui molti mettono in comune i singoli sentimenti per farne un sentimento condiviso. Ai tempi del silenzio erano probabilmente utili a questo scopo inni corali come "In paradisum deducant te angeli", ora tradotti e solo recitati e quindi poco collettivi.
Se posso aggiungere: a volte mi sembrano più stonate memorie privatissime messe in pubblico prevalentemente da nipoti di varia età prima della benedizione finale.

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15 marzo 2017
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Tino Bedin