Donne di Colonia
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Padova, 11 gennaio 2016

Le aggressioni alle donne di Colonia a Capodanno
I risultati del conflitto sono sempre provvisori
e spesso ingiusti

Prima che un problema di immigrazione è un problema di libertà

Gli avvenimenti che hanno sconvolto Colonia e altre città ripropongono l'antico e sempre presente problema della convivenza tre diversi, popoli e persone, che travaglia l'umanità fin dei suoi inizi: Caino e Abele ne sono la prova e anche l'esempio di un modo, il più semplice, di risolvere le controversie. Ma quando la forza e non la ragione ha imposto la soluzione del conflitto, il risultato è sempre stato provvisorio e spesso ingiusto; dove, invece, è prevalsa la convivenza pacifica i risultati sono stati positivi sia nei paesi dell'Oriente che nelle regioni dell'Europa e del nostro paese.
Sono esperienze, di largo o di ristretto confine, che non dovrebbero essere trascurate dai governi che oggi sono travagliati dal vecchio e sempre nuovo problema delle migrazioni dei popoli, che vanno governate e indirizzate e non demonizzate, magari a fini spregiudicatamente elettorali.

Antonio Prezioso

Commenta Tino Bedin

A Colonia branchi di uomini hanno aggredito le donne che festeggiavano in Capodanno, sfidando la libertà delle donne di stare in uno spazio pubblico, sfidando cioè uno dei simboli della civiltà europea. Prima che un problema di immigrazione è un problema di libertà. Per questo lo slogan centrale della manifestazione di protesta-solidarietà il giorno dell'Epifania a Colonia è stato ""Contro il sessismo e contro il razzismo". Se è intollerabile che il corpo offeso delle donne venga usato per alimentare campagne xenofobe, altrettanto intollerabile è che questi branchi di uomini abbiano potuto aggredire le donne in una piazza gremita, controllata da forze di polizia (pur incompetenti e impreparate). Segno quest'ultimo dello scarto che ancora esiste fra le dichiarazioni di principio e la pratica; scarto che tende ancora a consigliare alle donne di "non mettersi in situazioni rischiose", "come se il problema fosse la loro libertà e non la violenza di chi vuole togliergliela", ha commentato Chiara Saraceno.

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16 gennaio 2016
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Tino Bedin