Caro Bedin,
all'inizio di questa campagna elettorale regionale in Veneto qualche "benpensante" aveva ritenuto suo… dovere fare i conti in tasca ad Alessandra Moretti perché spendeva il suo tempo nei paesi della regione invece di starsene a Bruxelles dove era parlamentare europea. L'accusa veniva dai leghisti che hanno come segretario Matteo Salvini, che è parlamentare europeo.
Stiamo vedendo come vanno invece le cose.
Alessandra Moretti si è dimessa spontaneamente dal Parlamento europeo, non solo per fare la campagna elettorale in piena libertà, ma anche per svolgere poi il ruolo che i veneti le assegneranno in Regione. Mi pare una decisione da apprezzare sia per oggi che per domani. Non è poi molto frequente che qualcuno lasci un posto senza essere sicuro di quello successivo.
Matteo Salvini invece sta girando in lungo e largo l'Italia; quando non è in piazza, è di sicuro in qualche tv. Riesce ad andare in tv anche quando sta a Strasburgo e anche da qui parla di immigrati, rom, tasse e Matteo Renzi, non di Europa. Eppure Matteo Salvini è pagato per fare il parlamentare europeo: in buona sostanza, per fare gli interessi degli italiani nelle decisioni europee. Fa invece - a spese di tutti - il segretario del suo partito.
Non ho sentito nessuno lamentarsi di questo, neppure quelli che adesso non sono più con Salvini, ma sono rimasti con Flavio Tosi, il segretario veneto della Lega, che non è più della Lega.
Fare il proprio dovere è sempre un compito degli altri?
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Matteo Salvini non è solo. Un altro "segretario" (anche se lo chiamano consigliere politico), il forzista Giovanni Toti è eurodeputato. Di lui è uscito un numero la settimana scorsa: per presenza alle votazioni al Parlamento europeo è al 745° posto su 751 membri. Ad oggi sarà ancora più in basso.
Su Matteo Salvini riporto questa agenzia.
"I Deputati europei non sono pagati per lavorare solo una settimana al mese a Strasburgo". Lo dichiarano in una nota congiunta Gianni Pittella, Presidente del Gruppo S&D e Lara Comi, Vice Presidente del Gruppo PPE al Parlamento europeo che, sostenuti anche da colleghi di altri Gruppi politici, hanno deciso di andare avanti sulla strada della trasparenza e della meritocrazia. I cittadini devono conoscere la verità. "C'è chi, come il signor Salvini, si fa vanto di avere un gran numero di presenze. Forse nei tre giorni di plenaria a Strasburgo ma a Bruxelles, per il resto del mese, non si 'e praticamente mai visto. Forse è troppo impegnato a saltare da una trasmissione all'altra in Italia, invece di lavorare seriamente a Bruxelles per il mandato per cui i cittadini lo hanno votato", sottolinea Pittella. "Il sistema mepranking.eu venduto ai cittadini come il sito che conteggia le presenze degli eurodeputati, è letteralmente una bufala - continua la Comi- perché calcola solo le presenze in plenaria a Strasburgo e non tutte le riunioni a cui noi Deputati siamo chiamati a partecipare, prevalentemente a Bruxelles". "Inoltre - conclude la Comi - la nostra attività non è fatta solo di votazioni e di presenze a Strasburgo, ma di attività legislativa, interrogazioni parlamentari, risoluzioni, dichiarazioni scritte e altro".
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