IN DIALOGO TRA CITTADINI |
Rovigo, 23 aprile 2015 |
Il presidente della Toscana chiede il loro superamento
È cambiato il mondo ma non le regioni a statuto speciale Si potrebbe almeno rendere attuabile l'autonomia geometria variabile |
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In questi ultimi giorni il presidente della regione Toscana, Enrico Rossi, si è chiesto "che senso abbia anche dopo la riforma istituzionale mantenere le Regioni a statuto autonomo. Mi che non esista più una questione giuliana che spinse De Gasperi a riconoscere quel particolare statuto, che continuiamo ancora oggi a pagare; né francamente mi sembra che esista una questione di autonomismo siciliano, che spinse allora a riconoscere la partecipazione del presidente della Regione Sicilia alle sedute del Consiglio dei ministri".
Non da ora sono convinto che il sistema regionale italiano vada rivisto. Qualche settimana fa un lettore è intervenuto sul numero. Ora la lettrice di Rovigo pone il tema della parificazione giuridica delle regioni. È un tema ancora più urgente rispetto al primo, perché crea in molti cittadini - in particolare nei veneti - la sensazione di essere italiani di serie B rispetto ai confinanti e questa sensazione non aiuta lo spirito nazionale. Le resistenze non state e sono fortissime; per tutte le maggioranze nazionali c'è il rischio di perdere deputati e senatori delle regioni autonome e questo spiega e non giustifica come anche nella riforma fortemente voluta da Matteo Renzi non se ne sia voluto discutere.
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15-di-025 15 maggio 2015 |
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