Expo e teppismo
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Camposampiero (Padova), 1 maggio 2015

Agli uomini della Polizia modalità e strumenti per reazioni più dure, decise e preventive
Necessità di ordine, di rispetto dei cittadini
e dei loro beni e di quelli pubblici

Il teppismo di massa deve diventare un'aggravante del reato

Tutti guardano da oggi a Milano, vetrina del mondo!
Ora però, è lecito attendersi - e subito - dai segretari nazionali di tutti i partiti politici, dai segretari dei tre sindacati Cgil, Cisl, Uil e dei sindacati autonomi, dai direttori dei telegiornali e dei principali quotidiani, da coloro che vengono considerati intellettuali e opinionisti e che riempiono le sedi dei talk show televisivi, una condanna totale, assoluta, senza ma, di quelle centinaia di giovani vigliacchi incappucciati che oggi con bastoni, mazze, bulloni hanno invaso il centro di Milano e che, come vandali, hanno spaccato, incendiato, devastato beni privati e beni pubblici, creando danni che noi cittadini con le nostre tasse dovremo in parte risanare.
Schieriamoci con chiarezza e determinazione dalla parte degli agenti dell'ordine e siano date agli uomini della Polizia modalità e strumenti per reazioni più dure, decise e preventive.
Nessuna indulgenza, ma rimpatrio forzoso, immediato degli stranieri autori di tali atti e subito il carcere per parecchio tempo per quei giovani italiani autori di tali atti. Siano fermati, incarcerati e processati per devastazioni e saccheggio. La Polizia non può dovere aspettare, stare a guardare e prendersi le violenze scagliate dai delinquenti.
Non si parli di timori di un presunto stato di polizia, ma semplicemente della necessità di ordine, di rispetto dei cittadini e dei loro beni e di quelli pubblici, anche da parte di chi pensa in altro modo, ma al quale non si può mai consentire di esprimerlo con la violenza.

Dino Scantamburlo

Commenta Tino Bedin

Effettivamente di fronte alle violenze di massa la certezza della sanzione si affievolisce. È come se i reati commessi dall'individuo singolo fossero più gravi di quelli commessi una un gruppo di delinquenti aggregati in un'unità indistinta. Certo è più difficile individuare le responsabilità individuali e chi fra i teppisti ha soldi può far valere i suoi avvocati. A meno che non si addotti anche per queste violenze l'aggravante di aver esaltato attraverso il gruppo la propria capacità di nuocere; l'aggravante dell'associazione dovrebbe scattare subito; anzi l'associazione anche in questo caso dovrebbe essere reato di per sé, come è per l'appunto ogni associazione a delinquere.
E finalmente occorre applicare il principio del risarcimento integrale del danno arrecato. Se uno sa che deve ripagare fino all'ultimo centesimo un negozio, una insegna, un'automobile (e il lavoro perso da molte persone) probabilmente sta più attento. Questo vale anche per le tifoserie sportive: il cerotto dell'interdizione dallo stadio per qualche settimana o mese non sana nessuna ferita e soprattutto non ripaga i danneggiati.

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15-di-024
15 maggio 2015
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Tino Bedin