Mine antipersona
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Casale Monferrato (Alessandria), 7 aprile 2015

Iniziativa dell'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra
Anche nelle scuole la Campagna mondiale
per la messa al bando delle mine antipersona

Sono armi di distruzione di massa al rallentatore

Egregio Senatore Bedin,
ricordando il suo impegno parlamentare nella Campagna internazionale per la messa al bando delle mone antiuomo, desidero segnalare ai lettori di Euganeo.it l'iniziativa "Conoscere per riconoscere - Viaggio nelle scuole d'Italia e di Gaza" che si terrà a Roma il 9 aprile 2015, presso l'Auditorium della Casa Madre dei Mutilati d'Italia. L'appuntamento è organizzato dall'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra Onlus, in collaborazione con il Comitato italiano per l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA.
L'appuntamento è una delle iniziative promosse in Italia in coincidenza con Giornata Mondiale per la promozione dell'azione contro le mine e gli ordigni bellici inesplosi, che ogni anno si celebra in tutto il mondo il 4 aprile. Come lei è noto, egregio Senatore, la Giornata è stata istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite con Risoluzione 60/97 nel dicembre 2005, allo scopo di aumentare la consapevolezza sul problema delle mine antipersona e sui progressi verso il loro sradicamento. Quest'anno il tema prescelto è "Più delle Mine".
La giornata organizzata a Roma dall'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra è ricca di presentazioni tecniche di esperti italiani e internazionali, testimonianze delle vittime, interventi di artisti e autori. Saranno anche presentati i risultati del progetto di prevenzione e "awareness" dal contatto con gli ordigni inesplosi nelle scuole di UNRWA a Gaza e verrà illustrata la campagna di sensibilizzazione sul tema degli ordigni bellici inesplosi da realizzarsi nelle scuole italiane, con il supporto dell'Agenzia delle Nazioni Unite contro le mine e gli ordini bellici inesplosi.
Questa scelta mi sembra molto importante, perché il tema della messa al bando delle mine antipersona non può restare ristretto ad ambienti specialistici, ma deve diventare una questione di opinione pubblica mondiale.

Domenico Sterzi

Commenta Tino Bedin

Ringrazio Domenico Sterzi per l'attenzione a questa tematica, che davvero dovrebbe essere generale: "armi di distruzione di massa al rallentatore", sono state giustamente definite le mine antipersona, che causano almeno 20 mila vittime all'anno.
Opportunamente l'appuntamento di Roma punta sui ragazzi: sono infatti i ragazzi le più numerose vittime delle mine, sia perché vengono colpiti direttamente sia perché vengono privati dei loro genitori.
È anche necessario aggiungere che la tragedia riguarda direttamente anche le nazioni che non sono state teatro di guerra: infatti le mine fanno vittime anche tra le forze di pace, le agenzie umanitarie e le organizzazioni non governative che operano nelle aree di conflitto o di post-conflitto.

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15-di-022
28 aprile 2015
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Tino Bedin