La Destra italiana
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Conegliano (Treviso), 27 marzo 2015

Contano meno le beghe venete fra Zaia e Tosi
Le prossime elezioni cambieranno natura alla Destra?
Intanto il solidarismo politico è diventato afono

Caro Senatore Bedin,
oggi il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha firmato il decreto per le elezioni regionali in Campania, Liguria, Marche, Puglia, Toscana, Umbria e Veneto. Domenica 31 maggio noi veneti andremo a votare, con molti altri italiani, perché si terranno anche elezioni comunali in oltre mille comuni anche capoluogo; da noi a Venezia e Rovigo.
Credo si tratti di elezioni politicamente molto importanti. Qui in Veneto siamo particolarmente attenti ai destini del leghista Zaia dopo che il segretario regionale leghista Tosi è stato messo alla porta dal suo partito e corre in proprio. Però che il contenuto più importante sia l'evoluzione della Destra in Italia, che con queste elezioni potrebbe andare in una direzione estrema, quale è quella scelta dalla Lega di Salvini.

Maria Grazia Vettore

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In Italia la Lega Salvini ha raddoppiato i consensi nel giro di pochi mesi. La stessa Lega ha stretti rapporti con Fratelli d'Italia, gli eredi dichiarati di Alleanza Nazionale. Certo, così si è finalmente fatta chiarezza sulla natura politica della Lega, ma si sta creando un blocco di Destra non riconducibile ad un centro-destra e che sulla carta può per peso elettorale superare i conservatori. Succede in Italia, succede in Europa.
Ci sono molte paure alla base di questa evoluzione della rappresentanza politica: c'è la paura per il lavoro, c'è la paura per l'identità, c'è la paura per l'insicurezza. Molte persone temo di non poter essere più se stesse.
Le rassicurazioni dei "benpensanti" servono a poco, perché non costituiscono risposte: al contrario aumentano la divaricazione sociale.
Questo succede anche perché la Destra estrema riempie il vuoto lasciato dal solidarismo politico. Quanta voce hanno i cattolici democratici? Quanta voce hanno i socialisti? Intendo la voce con la quale pronunciavano parole come giustizia, eguaglianza, equità, povertà, dignità, lavoro, scuola, salute. Anche nel Partito Democratico molte di queste parole non hanno più lo stesso accento, a volte non hanno più lo stesso significato. Papa Francesco sorprende i "benpensanti" perché riporta quelle parole all'interno del vocabolario dell'umanità e non dell'economia.
Spero che qualcuno dei candidati a governare regioni o ad amministrare comuni provi a usare il vocabolario dell'umanità anche in politica. Solo così la Destra estrema avrà meno voce fra chi si sente indifeso.

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15-di-015
30 marzo 2015
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Tino Bedin