Polizia municipale Padova
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Padova, 4 marzo 2015

Difficile che si avverino le previsioni dell'amministrazione
Quale sindaco si priverà dei vigili a favore di Padova?
L'Unione Mediobrenta ha dovuto dire di no a due dipendenti

Ogni giorno l'assessore Saia cambia numero di agenti della Polizia Locale da assumere: secondo le ultime notizie ne dovrebbero essere assunti a breve 25, l'altro giorno 20, in campagna elettorale 150 e a fine mandato, sempre dalle parole dell'assessore, 60. Come sempre molto chiaro. Ma effettivamente quanti ne arriveranno alla fine? Come farà a garantire la sicurezza? Dove e da chi li recluterà?
Se i vigili dovranno arrivare per trasferimento da altri comuni, si ritiene che siano trasferiti da comuni della provincia e non da grandi città. L'organico della Polizia Locale dei piccoli comuni, come sappiamo, è sempre al limite per problemi di bilancio ed è chiaro che gli stessi comuni dovranno assolutamente sostituirli perché non possono privarsene. Quindi, perché privarsene? Poi è una decisione che verrà presa dal sindaco del comune in cui l'agente risulta essere in organico, e se ne guarderà bene di lasciarlo andare senza averlo prima sostituito. Il controllo del territorio è fondamentale per tutti, non solo per Padova.
E poi, gli agenti che vorrebbe l'assessore Saia nel suo corpo di Polizia Locale, dovrebbero essere considerati, in base ai criteri richiesti, dei piccoli Rambo: possesso del brevetto di arti marziali, giovani, col giusto cipiglio. Insomma più che agenti, dei butta fuori che possano contribuire alla costruzione di quel corpo para-poliziesco ad immagine e somiglianza dell'assessore, della sua volontà, addetto all'ordine pubblico più che alla polizia locale e, possibilmente, in concorrenza con le altre forze dell'ordine più che in collaborazione.
Comunque, nella legge di stabilità - di questo sicuramente l'assessore ne è a conoscenza - è previsto che innanzitutto si acceda alla mobilità del personale da enti dove questo è soprannumerario, quindi, in questo caso, la Provincia. Cosa intende fare l'assessore Saia? Ci ha pensato o domani ci racconterà altre storie?
Tra l'altro le procedure di trasferimento possono essere lunghe mesi anche perché molto spesso i comuni sono consorziati e il trasferimento non pesa solo su un comune ma su quattro, cinque o più comuni. Chi deciderà? Quale sindaco si assumerà la responsabilità di concedere il trasferimento senza battere ciglio all'agente richiesto dal Comune di Padova?
E poi le graduatorie di concorso alle quali accedere: procedura complessa perché, per legge, solo i vincitori di concorso vengono assunti.
Infine, quanti agenti arriveranno? Chiediamolo a Saia, lui di numeri se ne intende.

Nereo Tiso

Commenta Tino Bedin

Come commento è molto eloquente la contestuale notizia che conferma proprio la previsione di Nereo Tiso. L'Unione dei Comuni del Mediobrenta ha negato i nulla osta definitivi a due vigili: se Padova li chiamerà, dovranno disdire la loro disponibilità, riferisce "Il Mattino di Padova", al quale il sindaco di Cadoneghe, Michele Schiavo, presidente dell'Unione Medio Brenta, racconta: "I due nulla osta preventivi sono stati concessi a ottobre e a gennaio, quando eravamo convinti di poter sostituire di due agenti tramite mobilità per area vasta, attingendo a quel 50% di agenti di polizia provinciale che la legge di stabilità obbliga a spostare ad altre funzioni. Nelle scorse settimane, invece, ci è stato comunicato che non sarà più possibile: questi agenti saranno impiegati in funzioni di tutela ambientale". Non potendo sostituirli, l'ente ha negato loro il permesso ad andarsene. Come amministratori abbiamo il dovere di garantire la sicurezza del territorio e con soli 12 agenti non ci sarebbe possibile".

    Partecipa al dialogo su questo argomento

15-di-009
31 marzo 2015
scrivi al senatore
Tino Bedin