I giornali (un po' meno i tg) si sono improvvisamente riempiti di indiscrezioni sulle possibili e ravvicinate dimissioni del Presidente della Repubblica; ovviamente la "politica" si è fatta volentieri coinvolgere ed ha aggiunto altro materiale. Mi chiedo se sia normale che la figura di sintesi della nostra Repubblica venga usata per vendere giornali e quando la "politica" comincerà a prestare maggior attenzione alla vita normale dei cittadini rispetto alle esigenze dell'informazione.
La conclusione anticipata del secondo mandato di Giorgio Napolitano è infatti una non-notizia. Lo si sa fin dal 22 aprile 2013, giorno del suo discorso di insediamento davanti alle Camere, quando disse testualmente: "Resterò fino a quando la situazione del Paese e delle istituzioni me lo suggerirà e comunque le forze me lo consentiranno". Ha dimostrato di essere un uomo serio e di saper valutare per il meglio la situazione. Perché spintonarlo?
C'è da credere che ci sia chi ha interesse ad "azzoppare" il nostro Presidente della Repubblica, stabilendo l'avvio di un anomalo "semestre bianco" per ridurne la capacità di intervento sia interno che internazionale.
Commenta Tino Bedin
Mi pare che un evento straordinario come la riconferma di Giorgio Napolitano e la sua preannunciata (dallo spesso interessato) conclusione anticipata richiedano da parte di tutti un rispetto che in questo caso non ho notato.
Il Presidente della Repubblica conosce bene la situazione: quella generale e la sua specifica. Come ha detto fin dall'inizio, ne terrà sicuramente conto. Per intanto sta facendo a pieno il suo lavoro. Egli è tutt'altro che "un'anitra zoppa" (come sta avvenendo per Obama).
Lo si è visto ultimamente nella nomina del nuovo ministro degli Esteri: ha fatto valere le sue prerogative per assicurare all'Italia autorevolezza e capacità di iniziativa. Gli italiani e gli europei hanno visto che la Repubblica italiana ha un Presidente. Se qualcuno aveva fatto conto sulla stanchezza o sull'età di Napolitano, ha dovuto prenderne atto.
Una partita aperta ora è quella delle elezioni anticipate, non del Capo dello Stato ma del Parlamento. C'è chi ci punta, anche se nessuno lo dice. Per andare alle elezioni bisogna passare dal Presidente della Repubblica e Napolitano ha detto con chiarezza che di uno altro suo scioglimento anticipato delle Camere non se parla proprio. Serve dunque un altro Presidente.
Che tutta la storia sia dunque non che Giorgio Napolitano vuole andare via, ma che qualcuno ha bisogno che lui non ci sia?
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