Egregio onorevole Bedin,
lei fa parte del Partito Democratico e non nasconde le sue origini cattolico-democratiche e il riferimento alla Dottrina sociale della Chiesa. Per questo le pongo una domanda.
Mi chiedo se il PD non stia… un po' troppo largo per il movimento cattolico italiano. Giustamente Matteo Renzi ritiene di far teso del 40 per cento abbondante che ha riscosso alle elezioni europee; la sua impronta di governo mira addirittura ad allargare ulteriormente questo consenso, non per finalità di egemonia ma per far maturare una visione sufficientemente unitaria del nostro futuro, che ci consenta di guardare avanti, al futuro e non rimpiangere il passato.
Del resto la destra si sta consumando, nelle divisioni e nella capacità di proposta. E per quella parte del movimento cattolico che ha pensato di allearsi a Berlusconi, ora la destra è effettivamente troppo stretta.
Ma allora torna il mio dubbio: come si far maturare orientamenti cristianamente ispirati in un contenitore così vasto come il Partito Democratico di Matteo Renzi? Forse c'è… troppa pasta anche per il più forte lievito!
Considerate le due condizioni della Sinistra e della Destra, non potrebbe essere questo il momento giusto per progettare una espressione politica autonoma dei cattolici democratici? Insomma non sarebbe il caso di riflettere sulla costituzione di un partito cattolico in Italia?
Commenta Tino Bedin
Non ho una risposta già confezionata alla sua domanda. Mi verrebbe da dire che in una società plurale, con scarsa propensione a dare valore al bene comune collettivo, molta attenta all'affermazione individuale, un partito solidarista e comunitario (quale dovrebbe essere un partito cristianamente ispirato) non ha molte opportunità.
Se poi questo partito volesse caratterizzarsi per la rappresentanza di valori più "spirituali", potrebbe ottenere il risultato di far nascere in Italia una contrapposizione fra clericali e laicisti, da cui - per merito della Democrazia cristiana, del successivo Partito Popolare e ora del Partito Democratico - la nostra società è stata fortunatamente immune.
Dunque, meglio di no?
Non ne sono così sicuro da quando è arrivato Papa Francesco. La dottrina sociale cristiana ha ripreso a profumare di freschezza, di speranze. Le parole di Papa Francesco raccontano persone e società per le quali non possiamo più dire "Non m'importa" (è un suo specifico richiamo). La costruzione di un ordine mondiale fondato sulla giustizia e sulla pace richiede una lotta dura, lunga, fatta da molti e non da un'avanguardia.
Un partito cristianamente ispirato dovrebbe avere le parole di Papa Francesco nel suo "manifesto" e proprio per questo non potrebbe essere un partito nazionale, un partito italiano.
Mi interrogo anch'io. Probabilmente oggi sarebbe utile una Democrazia Cristiana europea: con lo spirito laico e coinvolgente della Dc di De Gasperi; capace cioè di far camminare insieme gli europei sui sentieri della globalizzazione, evitando che si impauriscano e si chiudano, ma anche difendendoli dalle prevaricazioni della finanza e del capitale.
Ne riparliamo.
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