Vecchiaia e autonomobile
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Camposampiero (Padova), 6 agosto 2014

Alla guida gli ottantenni equiparati ai neopatentati
Dopo i 65 anni non si può insegnare a guidare
Prepararsi ed allenarsi alla vecchiaia anche come automobilisti


Caro Senatore Bedin,
ci trattano come dei principianti. Anziani e neopatentati secondo il Codice della strada che si sta preparando saranno equiparati, come se esperienza ed età non contassero alla guida di un'automobile. L'aria di "rottamazione" che aleggia sul Parlamento evidentemente sta contagiando non solo la Costituzione ma anche tutti i codici. E non ci si accorge che si ha a che fare con persone, con la loro vita.
Secondo la Commissione Trasporti della Camera i neopatentati e le persone che hanno oltre 80 anni potranno guidare solo veicoli con potenza contenuta, le cosiddette minicar. Dopo gli ottant'anni bisognerà rinnovare la patente annualmente con visite mediche più accurate; chi non lo farà avrà il permesso di guida valido per altri 12 mesi ma solo per guidare ciclomotori a tre ruote o quadricicli leggeri.
Ma dove si sono informati i deputati sulla sinistrosità delle varie età? E chi ha detto che una minicar è meno pericolosa di una solida berlina? E chi non ha i soldi per cambiare auto, quanti autobus ha a disposizione?
Segnalo anche un'altra umiliazione per gli anziani. Si prevede che i neopatentati possano guidare un'auto potente quando sono affiancati da una persona patentata: ma questa non deve aver superato i 65 anni di età.

Leopoldo Cacco

Commenta Tino Bedin

Certamente l'uso dell'automobile favorisce la partecipazione alla vita sociale e assicura una certa area di autonomia e libertà. La socialità e l'autonomia sono componenti essenziali nell'invecchiamento attivo e nel benessere generale dell'anziano. Negli Stati Uniti l'American Medical Association ha promosso da tempo l'Older Drivers Project, attraverso il quale analizzare le situazioni e proporre le soluzioni per conciliare grande età e guida sicura.
Non ci si può infatti nascondere - per quanto bene ci si senta ad ogni età - che la vecchiaia comporta la riduzione delle prestazioni psicofisiche e modifica le percezioni sensoriali: insomma le reazioni sono più lente e l'udito non è quello di un tempo, per fare solo due esempi. La situazione di maggiore rischio è comunque legata all'assunzione di farmaci: la vita lunga è fatta inevitabilmente di pillole, con i loro effetti collaterali.
Insomma anche come guidatori bisogna prepararsi ed allenarsi alla vecchiaia, accettarne i limiti per goderne tutte le potenzialità Tutto questo nulla ha a che vedere con la stupidaggine di mettere un limite di età per chi siede a fianco di un neopatentato; un limite che addirittura è inferiore all'età pensionabile.

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6 agosto 2014
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Tino Bedin