Cari amici
molti di voi avranno letto sul Mattino di Padova, la notizia delle mie dimissioni da consigliere comunale di opposizione. Ho dovuto rassegnarle in quanto sono stato appena nominato direttore della Struttura Complessa Attività Specialistiche dell'Ulss 16.
In sintesi dovrò occuparmi di:
1. Liste d'attesa, sia per quanto riguarda la domanda, con particolare attenzione all'appropriatezza della prescrizione di visite specialistiche e di esami strumentali, ma anche dell'offerta, perché non ci siano tempi d'attesa per le persone con patologie che non possono aspettare. Già la Regione e l'Ulss 16 hanno lavorato molto su questo problema, ma si può ulteriormente migliorare l'offerta specialistica.
2. Migliorare sempre di più l'integrazione tra medici di famiglia e medici specialisti. Entro il 31 dicembre 2015 i medici di famiglia si uniranno tutti in strutture note come Medicine di gruppo: l'attività specialistica dovrà dunque essere sempre di più portata vicina al cittadino, quando possibile proprio nelle future sedi delle Medicine di gruppo.
3. Affrontare la grande sfida della Casa dei Colli, che dovrà servire da volano per la medicina territoriale di Padova.
La vera sfida della sanità attuale e del futuro sarà dare, il più possibile, risposte al cittadino vicino alla sua casa o proprio nella sua abitazione, se colpito da particolari patologie, ricorrendo all'ospedale solo per i casi acuti.
Infatti con l'invecchiamento della popolazione aumentano le patologie croniche e bisogna allora incrementare la medicina territoriale per far sì che i cittadini "fragili" vengano curati sempre meglio a casa loro. In futuro gli ospedali saranno sempre più piccoli, senza accessi impropri al Pronto Soccorso, mentre la Casa dei Cittadini diventerà dal punto di vista sanitario sempre più grande perché i cittadini riceveranno le cure a casa o nelle vicine sedi delle Medicine di gruppo che dialogheranno con la medicina specialistica, e, quando necessaria, con l'ospedale di comunità (strutture intermedie, hospice, strutture riabilitative).
Ho accettato questo incarico perché si integra bene con la mia storia di medico specialista da venticinque anni e con le esperienze fatte nel campo del sociale che sono culminate nei quattro anni di assessorato alle Politiche Sociali e alla Famiglia. La medicina del futuro sarà infatti sempre più una medicina socio-sanitaria, che dovrà curare soprattutto le malattie cronico-degenerative (Alzheimer, Parkinson, malattie osteo articolari)...
Ringrazio tutte le persone che hanno lavorato con me in questi anni nei servizi sociali, nelle cooperative, nel volontariato, che auspico di incontrare ancora anche in questo nuovo incarico.
Al mio posto, a Palazzo Moroni, ora c'è Alessandra Brunetti. Non la conosco di persona, ma so che si tratta di una persona capace. Confido porterà avanti le sfide del welfare generativo che abbiamo affrontato con successo. Mi sono già messo a sua disposizione per il passaggio di consegne e sarò pronto a darle una mano quando lo vorrà.
Per quanto mi riguarda, continuerò ad aggiornare il sito www.fabioverlato.it, quale ulteriore strumento di comunicazione - ma soprattutto di riflessione - con voi.
Il mio impegno continua anche nel Partito Democratico, perché è un dovere di tutti noi iscritti fare una bella analisi degli errori commessi e riprendere a lavorare per la nostra città e per la nostra Regione.
Commenta Tino Bedin
Ho avuto l'opportunità di collaborare con Fabio Verlato sia quando era consigliere comunale delegato per Città Sane sia quando gli è stato affidato l'assessorato al Sociale. Si è trattato di un servizio pubblico nel quale ha fuso con intelligenza e cuore la sua preparazione professionale, la sua formazione associativa, la sua scelta politica nell'ambito del cattolicesimo democratico. In materie nelle quali lo "stile" conta almeno quanto i risultati, egli ha saputo ascoltare il presente e mostrare il futuro.
Una delle esperienze più coinvolgenti è stata la Settimana dell'invecchiamento attivo: molto di più che una serie di eventi, molto più duratura di una condivisione ad un progetto europeo. Quella settimana si è mostrata come sintesi di un impegno comunitario radicato ed ha prodotto la consapevolezza della sfida e della bellezza della longevità. Per questo è stata "coltivata" fino alla fine da Fabio Verlato ed ha prodotto come risultato permanente del suo mandato la "Casa della Longevità": un "contenitore" in cui competenze (Comune di Padova, AltaVita, Raggio di Sole) e disponibilità (Associazioni, ricerca medica) costruiranno modelli di invecchiamento e di speranza.
L'incarico professionale che è stato ora affidato a Fabio Verlato gli consentirà di mettere a frutto per i padovani molto di quello che ha vissuto come amministratore locale: all'Ulss 16 come in Comune è infatti chiamato a valorizzare la salute nel territorio, cioè in famiglia che è il luogo in cui la cura produce i migliori risultati.
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