Spero di fare cosa gradita informandoti che dopo mesi e mesi di lavoro è nato il mio primo libro "L'ultimo miglio del federalismo. Come aumentare l'efficienza della pubblica amministrazione e ridurre il prelievo fiscale"; prefazione di Enrico Letta, editore Il Mulino/Arel (lo trovi da Feltrinelli).
Nel testo troverete un'analisi sullo stato dell'arte della riforma federalista e sulle sperequazioni, ancora oggi esistenti, tra le diverse regioni e i diversi comuni.
Il federalismo non sembra più essere di moda, la crisi economica ha soppiantato la parola "federalismo" con le parole "spending review", ma senza un federalismo che consegni maggiore autonomia che chieda maggiore responsabilità, agli enti territoriali si rischia che la spending review diventi l'ennesimo meccanismo centralista che taglia in modo irrazionale "mordendo" sopratutto gli enti più virtuosi ed efficienti. Un federalismo basato sui pilastri dell'equità, della giustizia, dell'autonomia, della responsabilità, della solidarietà e della sussidiarietà sarebbe lo strumento per far realmente cambiare verso al nostro Paese.
Per completare la riforma federalista è necessario applicare i costi e i fabbisogni standard insieme alla capacità fiscale standard, i dati sono finalmente disponibili. Per arrivare ad un vero sistema federalista, dove le autonomie locali diventano il motore dello sviluppo, sono necessarie le riforme del titolo V, che il Parlamento sta approvando, ma questo non basterà sarà necessario modificare al più presto il patto di stabilità interno.
Nell'ultimo capitolo analizzo le problematiche sorte in seguito alla riforma ICI/ IMU/ IUC, troverete delle critiche e delle proposte alternative con l'obiettivo di ottenere realmente delle amministrazioni comunali più autonome e più responsabili con servizi, per i cittadini, più efficienti e meno costosi.
Da convinto federalista spero che il percorso iniziato venga portato a termine e che venga completato quello che ho definito "l'ultimo miglio del federalismo", oggi sembra tornato di moda il centralismo statale, speriamo che questa nuova moda non travolga tutto ma salvi quelle parti del federalismo che, se applicate, possono garantire maggiore equità, più giustizia, più autonomia e più responsabilità. Il "Pago-Vedo-Voto" è l'unico sistema per garantire una pubblica amministrazione efficiente e per garantire la riduzione del prelievo fiscale.
Commenta Tino Bedin
Bisogna essere grati a Marco Stradiotto per questo libro, che raccoglie convinzioni e proposte frutto di una lunga e concreta esperienza in tema di federalismo vissuta in Municipio, in Parlamento e al Governo. Incoraggia sapere che ci sono ancora persone che elaborano "pensieri lunghi", che sorpassano i modi e le mode di un agire politico che sta impoverendo il futuro.
Faccio mie anche le parole di Enrico Letta nella presentazione.
«"Federalismo" è forse uno dei termini più utilizzati e abusati in politica negli ultimi vent'anni. Digitando su Google si contano oltre 5 milioni di risultati a fronte degli appena 2,4 milioni che emergono se si ricerca "riforma elettorale". Usato a volte come strumento elettorale per la conquista del consenso sul territorio o agitato come spauracchio per sottrarre risorse da zone con una spesa storica più alta dalla media, il termine "federalismo" individua prima di tutto un patto ovvero la "condizione di un insieme di entità autonome legate tra loro dal vincolo di un patto". In questi anni abbiamo avvertito il federalismo con accezione positiva per indicare cambiamento, novità, equità, efficienza oppure è stato percepito negativamente come un tentativo delle aree più ricche del paese di trattenere gettito fiscale, come una rottura del patto di solidarietà nazionale. In questo volume Marco Stradiotto, convinto che il federalismo fiscale possa essere uno strumento utile all'Italia soprattutto in questa fase di crisi economica, analizza quelle parti della riforma federalista che vanno completate e individua le azioni che la politica dovrebbe concretizzare per consentire di farne uno strumento utile al paese».
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