È possibile che un pregiudicato, quale è Silvio Berlusconi, che deve cominciare a scontare la condanna per frode fiscale nei prossimi giorni, continui a reggere i fili della situazione politica italiana, con mosse quotidiane imprevedibili, sconcertanti e contraddittorie del peggior gioco politico e di un aberrante teatrino pubblico e che tenga sottomessi ai suoi problemi personali i problemi veri di un intero Paese? Ma ce ne siamo accorti, come cittadini?
Certo, l'uomo è di una scaltrezza e perfidia luciferina: ha visto che ormai il suo partito si rompe (e lui, abituato a vincere, non può accettare sconfitte) e che all'interno dell'Italia e all'estero nessuno vuole la crisi di governo. Oggi ha fatto all'ultimo istante l'ennesima piroetta al Senato, facendo sapere in quel momento ai senatori come dovevano votare, anche se fino a un istante prima aveva dato un ordine contrario. E così ha messo in difficoltà il gruppo dei suoi dissenzienti e lo stesso PD.
Egli appare umanamente sempre più un disperato per la sua situazione giudiziaria attuale e futura. E, dunque, pericoloso.
La richiesta forte è che Letta fissi alcuni punti chiari e importanti dell'azione di governo e li persegua ad ogni costo, senza tener più conto degli umori schizofrenici variabili di quell'uomo, senza cercare alcuna mediazione con lui e attraverso il suo ... Gianni Letta.
Venerdì spero che decada da senatore, perchè non ha più neppure i requisiti morali "esterni" per ricoprire la carica secondo quanto previsto dall'art. 54 della Costituzione. E si formi finalmente in Italia una destra moderna, europeista, illuminata, non dipendente da una persona, ma sia un vero partito democratico, affidabile, con una classe dirigente rinnovata e nuova.
Commenta Tino Bedin
Il calendario della decadenza di Berluscono da parlamentare è ancora lungo. Il primo voto non cambierà lo scenario. Sarà il voto segreto dell'Aula a Palazzo Madama a decidere e il risultato non è scontato, perché giochi politici non riferibili direttamente a Berlusconi potrebbero "inquinare" il risultato e rendere definitivamente insostenibile non il mandato parlamentare di Berlusconi, ma il mandato rappresentativo di tutti i senatori.
Staremo a vedere.
Per intanto possiamo accontentarci della rinnovata fiducia concessa ad Enrico Letta? Sì, possiamo rallegrarci ma per l'Italia e gli italiani, non per la politica.
Gli italiani possono contare su un governo che cerchi di "governare" i disastri lasciati in eredità da Berlusconi Bossi e Tremonti e le improvvisazioni dei Professori. L'aumento dell'Iva viene da lì e senza un governo è precipitato addosso agli italiani.
La politica ha invece altri motivi di preoccupazione. Alle difficoltà oggettive delle "larghe intese" si è infatti aggiunta adesso la convinzione di molti che Letta possa contare su una maggioranza diversa, che il processo di "liberazione" da Berlusconi sia cominciato. Non è così. E non lo è proprio per il voto a sorpresa di Berlusconi a favore della fiducia a Letta.
Piroetta? Responsabilità tardiva? Salvataggio del Pdl? Quel voto è tutto questo agli occhi e alle orecchie degli altri, a cominciare dai suoi senatori. Per Berlusconi quel voto è stato semplicemente un voto di... fiducia a se stesso. Ha fatto restare Letta per restare lui. L'interlocutore è ancora lui, perché Alfano poteva rompere su una crisi di governo ma non può rompere ora su una linea politica: la pattuglia dei ministri della Destra farebbe immediatamente la fine di Gianfranco Fini, che ha rotto su questioni politiche e che pure era presidente della Camera, terza carica della Repubblica.
Berlusconi c'è ancora: a pieno titolo come interlocutore del governo, a pieno titolo come senatore. Fino ad oggi l'azione politica e quella di governo non possono non tenerne conto.
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