Partito Democratico
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Camposampiero (Padova), 1 ottobre 2012

Per tentare di elevare il livello medio della rappresentanza
Impegni pubblici sui candidati del PD al Parlamento
Il criterio della coerenza programmatica non è stato considerato ovvio

Caro Bersani/Caro Renzi,
per tentare di elevare il livello medio (politico, culturale, di rappresentanza, simbolico, umano) oggi così squallido e a volte indegno di vari parlamentari, mi pare necessario che, per la parte che spetta al Partito Democratico, assumiate impegni pubblici rispetto ai candidati che accetterete nelle liste del PD al Parlamento.
Penso che intendiate escludere tutti coloro che hanno subito condanne penali e che hanno pendenze aperte con la giustizia. Tutti.
Pensate di escludere anche chi ha fatto il magistrato fino a ieri? E pure chi manca di autonomia professionale e finanziaria?
Mi pare poi che dobbiate impegnare formalmente gli eletti avvocati, docenti universitari, medici, titolari di aziende…, a rinunciare totalmente all'esercizio della professione durante l'intero mandato.
Dopo 2 o 3 mandati, uno ha solitamente dato il meglio di sè. In Parlamento non è difficile constatarlo. A parte qualche caso eccezionale (Napolitano ha dato il meglio di sè in questi sette anni), come pensate di comportarvi? In base a quali criteri proporrete le deroghe?
Appena sono state presentate le liste, il PD potrebbe presentare e mettere in rete l'elenco dei candidati con il curriculum completo di ciascuno (in cui ci sia tutto. Compreso il reddito). E vi siano scritti i motivi per cui ciascuno viene candidato (preparazione, competenze, esperienze amministrative nel settore pubblico, meriti..., scritti non dall'interessato, ma dalla direzione nazionale del partito).
So che alcune di queste richieste potranno essere soddisfatte soltanto dagli organi collegiali del partito. Ma voi, per quali proposte vi batterete a fondo, con convinzione ed energia?

Dino Scantamburlo
consigliere provinciale di Padova

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C'è un criterio preliminare a quelli che Dino Scantamburlo opportunamente suggerisce: la coerenza dei candidati con gli ideali e con il progetto del Partito Democratico. In pratica: il PD punta a far eleggere persone che lavoreranno per il programma del PD perché ne sono convinte. Chi non ha lo stesso progetto, neppure viene preso in considerazione. Nella vita quotidiana questo criterio è scontato.
Se uno vuole parlare bene l'inglese non sta con un insegnante di madrelingua spagnolo.
Se ti serve la benzina, non vai nella migliore enoteca del paese, che pur apprezzi per il vino.
Nella vita politica non è sempre avvenuto così. In Veneto stiamo ancora rappresentante parlamentare Massimo Calearo, che addirittura fu candidato dal Partito Democratico come capolista. E la candidatura avvenne dopo che lo stesso Calearo, non un omonimo, che aveva applaudito Mastella per aver fatto cadere il governo Prodi e averci portato ad elezioni anticipate. Era difficile immaginare che poteva continuare a "girare"?
Basta questo esempio per dire che il criterio della coerenza programmatica non è stato considerato come ovvio in passato e che quindi - nelle prossime liste - deve venir prima di ogni altro criterio.
Non si tratta solo di evitare diserzioni (mai accompagnate da dimissioni dal Parlamento: neppure l'industriale Calearo le ha date). Serve anche ad avere gruppi parlamentari che lavorano nella stessa direzione: certamente pluralisti ma non in se stessi antagonisti. Anche questa realtà ci viene rappresentata dall'attuale Parlamento, nel quale il Partito Democratico ha fatto eleggere la Binetti e la Bonino (tanto per fare nomi) che attualmente non fanno le politiche del PD.
Il Partito Democratico - come tutti gli altri partiti - non si candida a rappresentare tutta la società, ma una parte di questa società italiana. Altri partiti faranno altrettanto con parti diverse della società. La pretesa di essere "totalitario" nelle proprie liste, oltre che generare debolezza, non produce neppure democrazia. Ed è questo un altro criterio preliminare per le candidature.

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20 novembre 2012
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Tino Bedin