Caccia F-35
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Padova, 8 aprile 2012, Domenica di Pasqua

Lettera aperta ai rappresentanti eletti e ai professori a servizio delle Istituzioni e dei cittadini
Pasqua... arrivano i cacciabombardieri
(ma i giovani se ne vanno e i posti di lavoro spariscono)

Una bastonata ai cittadini e una bastonata alla Costituzione


È mattino di Pasqua. Ogni attività sospesa, molti frequentano le chiese, tra loro politici e uomini delle istituzioni. Dopo il canto del Gloria e le campane a festa ascolteranno il Vangelo di Marco che narra delle donne recatesi di buon mattino al sepolcro e trovarono la pietra rotolata: "... Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. E' risorto non è qui...".
Durante la Veglia Pasquale questo brano ha provocato il rimbombare di molte domande. Cosa possono dire queste parole alle tante donne che hanno perso il marito suicida perché senza lavoro o senza soldi per pagare i dipendenti? E ai figli che non hanno più un padre? Cosa dirà ai milioni di disoccupati e pensionati che non arrivano a metà mese? E agli oltre otto milioni di poveri senza dignità? E ai genitori che ritirano i figli dalle mense scolastiche perché non possono più pagare il pasto?
Volontariatoggi.info ci informa:
"La commissione Difesa della Camera ha dato parere favorevole all'acquisto dei caccia e quella del Senato lo farà entro il 16 aprile. Nel budget 2009 della Difesa sono previsti 12,9 miliardi di euro per l'acquisto di 131 caccia, più 605 milioni per assemblaggio e manutenzione, che potrebbero scendere a 10 miliardi riducendo a 90 gli aerei. In tutto 14,5 miliardi di euro tra il 2009 e il 2026. Ma l'esborso totale (di denaro pubblico) sarà molto maggiore perché, come tutti i sistemi d'armi, i caccia dovranno essere ammodernati. Inoltre l'aeronautica sta acquistando 121 caccia Eurofighter Typhoon, il cui costo supera gli 8 miliardi di euro.
L'Italia partecipa al programma del caccia F-35 con oltre 20 industrie, tra cui Alenia Aeronautica, Galileo Avionica, Selex Communications, Datamat e Otomelara di Finmeccanica, Aerea e Piaggio.
Il governo lo presenta come un grande affare per l'Italia: non dice però che, mentre i miliardi dei contratti per l'F-35 entrano nelle casse di aziende private, i miliardi per l'acquisto dei caccia escono dalle casse pubbliche. Una bella prospettiva quella di puntare, per far crescere l'occupazione, su uno dei più micidiali sistemi d'arma. Grazie alla capacità stealth, l'F-35 Lightning "come un fulmine colpirà il nemico con forza distruttiva e inaspettatamente". Un aereo, dunque, destinato alle guerre di aggressione, a provocare distruzioni peggiori di quelle del terremoto dell'Abruzzo".
Oltre che aggirare l'art. 11 della Costituzione!
Quindi:
1. I caccia F-35 costeranno - se sono 131 aerei - tra i 15 e i 20 miliardi nei prossimi 14 anni. Senza contare il mantenimento successivo.
2. Siamo partner privilegiato nel più grande progetto aeronautico militare della storia, costellato di problemi, sprechi e budget sempre in crescita, mentre diversi paesi partecipanti (tra cui Gran Bretagna, Norvegia, Olanda, Danimarca e gli Stati Uniti capofila!) hanno sollevato dubbi, avviando indagini, e rivisto la propria partecipazione.
Chiediamo ai rappresentanti delle istituzioni ai diversi livelli di:
1. sollecitare un'indagine delle Commissioni parlamentari e stabilire i reali costi (e i problemi tecnici dell'aereo), dell'Italia per il caccia d'attacco F-35, come chiesto alla Camera dei Deputati dalle organizzazioni della campagna Sbilanciamoci!, da Rete Italiana per il Disarmo, insieme alla Tavola della Pace;
2. fare pressione sul Governo italiano perché riveda l'acquisto degli F-35, scegliendo strade efficaci nella costruzione di un nuovo modello di difesa. Evitare alti sprechi e decidere un forte taglio delle spese militari per fare investimenti più giusti, sensati, produttivi;
3. affrontare l'urgenza di una crisi sempre più grave e la mancanza di risorse, con scelte che rispondano a vere priorità diventate ormai emergenze sociali: ogni anno 120.000 ragazzi abbandonano la scuola e 20.000 giovani laureati lasciano il paese; in tre anni oltre 1 milione di giovani disoccupati e oltre 2 milioni non sono né a scuola né al lavoro! Sono 2.000 le persone suicidatesi per la crisi!;
4. ricordarsi che i 20 miliardi di tagli agli enti locali e alle prestazioni sociali renderanno impossibile qualsiasi risposta a tali gravi problemi che si stanno abbattendo violentemente sulle persone e sulle famiglie più deboli. E quindi sulle comunità locali;
5. considerare che con 15 miliardi si possono costruire 2.000 asili nido (per 120.000 bambini e circa 18.000 insegnanti), mettere in sicurezza 10.000 scuole (per 100.000 alunni e insegnanti) che non rispettano la legge 626 e le norme antincendio, garantire l'indennità di disoccupazione di 700 euro per 6 mesi ai lavoratori parasubordinati che perdono il posto di lavoro;
6. agli eminenti professori che provano ad evitarci il baratro, far pagare le tasse a tutti e chiedere molto a chi molto ha; andare in Europa dicendo che oltre a sostenere le banche è necessario creare lavoro, formare i giovani, decidere i compiti di una nuova difesa europea comune per tagliare sprechi e costi inutili, e soprattutto fare bene i conti prima di togliere a chi vive di salario o pensione minima, e pagare in tempi certi chi lavora per la pubblica amministrazione e deve poi pagare creditori e dipendenti.
Settimane fa a queste osservazioni alcuni politici navigati mi risposero, questo è populismo!
E se avessero ragione loro? Se il popolo fosse solo quello che supera un certo reddito, quello dei furbi e di quelli che evadono?
Una sola è la bussola: la Costituzione.
Art. 1: "L'Italia è una Repubblica Democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo".
Art. 2: "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo … e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale".
Art. 3: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale …" e ancora "… è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese".
Art. 4: "La Repubblica riconosce a tutti i cittadini i diritti al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società".
A noi la traduzione quotidiana in scelte, decisioni, delibere, leggi, decreti coerenti con tali principi.

Claudio Piron
assessore del Comune di Padova

Risponde Tino Bedin

Nell'ultima settimana di marzo la Camera dei Deputati, su iniziativa dei parlamentari Pezzotta, Sarubbi, Marco Carra, Enzo Carra, De Pasquale, Bossa, Ruvolo, Giovanelli, Castagnetti, Fogliardi, Graziano, Rubinato, Delfino, Lucà, Marchioni, Bobba, Mattesini, Tassone, Codurelli, Gasbarra, Giulietti e Nicco, ha approvato una mozione che impegna il Governo "a subordinare qualunque decisione relativa all'assunzione di impegni per nuove acquisizioni nel settore dei sistemi d'arma, al processo di ridefinizione degli assetti organici, operativi e organizzativi dello strumento militare italiano". In base alla risoluzione il governo dovrà inoltre "assicurare la piena disponibilità ad approfondire il quadro delle scelte sommariamente enunciate dal Ministro della difesa, scelte che riguardano funzioni fondamentali per il nostro Paese, che possono essere formalizzate soltanto con decisioni assunte in Parlamento e non possono essere delegate a sedi di carattere tecnico-amministrativo". Il ministro della Difesa Giampaolo di Paola ha "accolto" la mozione.
Si tratta di un buon risultato ottenuto da chi ritiene inaccettabile l'acquisto da parte dell'Italia dei previsti 131 cacciabombardieri Joint Strike Fighter F-35 con capacità di trasporto di ordigni nucleari e un costo (di solo acquisto) che si aggira sui 15 miliardi di euro. Ora la decisione della firma del contratto, che il governo ha congelata dalla fine 2009, è subordinata ad una discussione parlamantare complessiva sul nostro modello di Difesa.
La discussione parlamentare ha il pregio di essere pubblica. Il risultato raggiunto non è infatti importante solo perché riafferma la centralità del Parlamento. Il voto in Aula è importante perché consente ai cittadini un controllo sugli eletti, sulle loro dichiarazioni e sul loro voto. Certo un Parlamento di nominati come quello attuale è meno influenzabile dall'opinione pubblica, ma è sui partiti nel loro insieme che oggi i cittadini possono esercitare il loro controllo. Avendo i partiti molto da farsi perdonare da qui alle elezioni del prossimo anno, sono convinto che non vorranno aggiungere un ulteriore schiaffo ai cittadini, sulle cui spalle in questi anni i governi hanno caricato e stanno caricando le ladrerie del sistema finanziario mondiale.
Anche perché si tratterebbe di uno schiaffo illegale: una bastonata ai cittadini e una bastonata alla Costituzione, come giustamente ricorda Claudio Piron.
Il velivolo da combattimento Js-f-35 (individuato come sostituitivo dei caccia Tornado, Amx e Harrier che costituiscono l'attuale dotazione di sicurezza dell'Italia) è un cacciabombardiere d'attacco, predisposto per le armi nucleari. Essendo destinato a rientrare nel nuovo modello di difesa che l'Italia intende attuare, non solo e non tanto sul proprio territorio, ma ovunque sia necessaria la presenza delle Forze armate italiane in azioni internazionali di "mantenimento della pace" (peacekeeping) o al massimo di "imposizione della pace" (peace enforcing), un armamento come questo è chiaramente contro l'articolo 11 della Costituzione, che sancisce il ripudio della guerra. Il nostro sistema di difesa non può essere infatti pensato e realizzato per cercare il conflitto, ma per la salvaguardia delle persone e la riduzione dei danni del conflitto. Un cacciabomdardiere nucleare è uno uno strumento di guerra e non di difesa.

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12-di-003
14 aprile 2012
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Tino Bedin