Brasile e contadini
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Açailândia (Brasile), 1 aprile 2012

Il primo campo agro-ecologico della regione, a misura delle forze e delle condizioni economiche della gente
La terza riva del fiume
I valori della sovranità alimentare e territoriale

Il fiume Pindaré scende lento ed ampio, d’inverno, a fianco di villaggi nel profondo interno di questo nostro Maranhão.
Gruppi di famiglie si sono insediati nelle terre a margine del fiume: una piccola riforma agraria che interrompe, a macchia di leopardo, terre di fazendeiros.
Vicino alla riva corre, parallelo, un altro flusso: la ferrovia dell’impresa Vale, che trasporta 300mila tonnelate di minerale di ferro al giorno, per l’esportazione. Questo treno del profitto non si ferma, non conosce ostacoli. Travolge, uccide, sveglia col suo rumore assordante e crepa le pareti di fango delle case in mezzo a cui passa.
Sull’altra riva, i pascoli di una fazenda, che dev’essere cresciuta pian piano comprando gli appezzamenti dei piccoli e sommando una proprietá all’altra. Nuova accumulazione, riforma agraria al contrario: è ancora possibile cambiare questa storia, invertire i flussi, modificare il corso della corrente, tornare a sentire che il fiume, la terra, le risorse sono patrimonio nostro, di tutti noi?
Esiste, se guardiamo bene, una “terza riva del fiume”: attraversiamo il Pindaré in un tronco cavo, con l’acqua che raggiunge il bordo della canoa per il nostro peso. Risaliamo la collina, con gli attrezzi in mano ed il fiato che vien meno. Finalmente un pezzettino di terra libera, dove le famiglie stanno sperimentando una maniera diversa di coltivare. È il primo campo agro-ecologico di questa regione, senza bisogno di incendiare o di usare veleni chimici, a misura delle forze e delle condizioni economiche della gente dell’interno.
È una piccola macchia di speranza, un flusso debole di alternativa; nemmeno sappiamo se gli agricoltori si convinceranno delle sue potenzialitá. Ma la terza riva del fiume è stata tracciata e vogliamo credere che ha modo di cambiare un po’ il corso della storia di questi piccoli!
PS: l’immagine della “terza riva del fiume” è del poeta Guimarães Rosa.

Padre Dario Bossi
comboniano

Risponde Tino Bedin

L'esperienza di padre Bossi in Brasile è sempre molto importante anche per noi, sia per il ruolo del Brasile nell'economia mondiale, sia perché lì si sta giocando una delle partite strategiche per l'umanità del terzo millennio: la titolarità del cibo.
Segnalo che a fine febbraio da Brasilia una serie di Organizzazioni delle campagne "hanno concordato di costruire e realizzare un processo di lotta unitaria in difesa della Riforma Agraria, dei diritti territoriali e della produzione di alimenti sani".
Ecco la parte relativa agli obiettivi delle organizzazioni firmatarie, tra le quali figurano la Caritas brasiliana, la Pastorale della terra e il Consiglio indigenista missionario.
"Noi organizzazioni delle campagne, lotteremo per uno sviluppo con sostenibilità, centrato sulla sovranità alimentare e territoriale, a partire da quattro assi centrali:
a) Una Riforma Agraria ampia e di qualità, garanzia dei diritti territoriali dei popoli indigeni e quilombolas e delle comunità tradizionali: terra come mezzo di vita e affermazione dell’identità socioculturale dei popoli, lotta alla appropriazione di terre da parte degli stranieri e definizione del limite della proprietà della terra in Brasile.
b) Sviluppo rurale con distribuzione di reddito e ricchezza e la fine delle disuguaglianze.
c) Produzione e accesso a alimenti sani e conservazione ambientale, stabilendo processi che assicurino la transizione vero l’agroecologia.
d) Garanzia e ampliamento dei diritti sociali e culturali che permettano una migliore qualità della vita, compreso il permanere dei figli degli agricoltori e dei giovani in genere nelle campagne".

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12-di-002
10 aprile 2012
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Tino Bedin