Il senatore Tino Bedin ha presentato un'interrogazione al ministro Moratti
L'istituto comprensivo di Candiana sarà soppresso?
Genitori e docenti neppure interpellati
La cosa riguarda i comuni di Agna, Bovolenta, Candiana, Correzzola e Casalserugo
È possibile cambiare la "geografia scolastica" di cinque comuni senza parlarne con il personale della scuola e soprattutto senza una preventiva informazione ai genitori degli allievi? Il senatore Tino Bedin, parlamentare dell'Ulivo, lo chiede al ministro dell'Istruzione Letizia Moratti, riferendo delle decisioni prese in questi giorni che riguardano i comuni di Agna, Bovolenta, Candiana, Correzzola e Casalserugo.
Il senatore del Conselvano si fa portavoce del disappunto di un folto gruppo di genitori, in particolare di Candiana e di Bovolenta, per la decisione di sopprimere l'istituto comprensivo di Candiana, dopo che l'amministrazione comunale di Bovolenta aveva chiesto di essere aggregata a Casalserugo. Gli istituti comprensivi passano così da tre a due, senza che vi fosse una indicazione di "tagli" da parte né del governo né della regione.
Più che una valutazione sulla decisione, il senatore Tino Bedin chiede al ministro Moratti di assicurare il rispetto dell'autonomia scolastica: "rispetto - nota il parlamentare - che andava primariamente garantito dall'amministrazione provinciale di Padova e dall'amministrazione comunale di Bovolenta".
Nell'interrogazione Bedin osserva infatti constatato che "non sono mai stati sentiti in merito i genitori degli alunni dell'istituto; gli organismi collegiali della scuola non hanno potuto in alcun modo essere consultati visto che la riunione d'ambito si è conclusa con un voto, senza che ci fosse una riflessione sul lavoro fatto dall'istituto e sui servizi offerti; sarà impossibile procedere ad una programmazione regolare per i diversi parametri di qualità nel prossimo futuro".
Per cui il senatore Tino Bedin chiede a Letizia Moratti se "ritenga, prima di dare eventuale attuazione alla proposta, di consentire alle parti interessate (genitori, docenti, amministratori locali) di formulare per il futuro una proposta più condivisa e partecipata, rispettosa dell'autonomia delle scuole".
6 novembre 2002 |