AGRICOLTURA

Pratiche sleali in agricoltura: saranno rafforzate le norme esistenti
Non più aste a doppio ribasso
e vendite a prezzi troppo bassi

Approvata la legge che delega il governo ad applicare le norme europee

di Mariangela Ballo

"Un produttore di ortaggi italiano vende la sua merce a una catena di supermercati in maggio e incassa il dovuto in dicembre, ben sette mesi dopo. Un rivenditore al dettaglio in Belgio fa una promozione per la stagione del barbecue, con lo sconto del 30% sulle costolette di agnello. Lo sconto attira i clienti, e aumenta la vendita anche di altri prodotti. Peccato che il fornitore non fosse stato informato della campagna e che alla data del pagamento finisca per ricevere il 30% in meno di quanto pattuito per le costolette vendute in quel periodo. Comportamenti di questo tipo sono palesemente scorretti. Ma sono anche piuttosto frequenti nella filiera agroalimentare".
Con queste parole Paolo De Castro, coordinatore del Gruppo dei Socialisti e Democratici della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, ha introdotto, nell'esauriente opuscolo scaricabile dal suo sito, l'illustrazione della "Direttiva 2019/633 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare" per la quale è stato capo-negoziatore del Parlamento europeo.
Le pratiche sleali nella filiera agroalimentare annoverano anche la vendita sottocosto dei prodotti agricoli e quella delle aste a doppio ribasso, quest'ultima particolarmente invisa. Consiste nel fatto che grosse centrali di acquisto della grande distribuzione lanciano un'asta per l'acquisto di una partita di prodotti alimentari, poi prendono l'offerta più bassa e su questa lanciano un'altra asta a ribasso. Ciò si traduce in una compressione di tutti i costi, compreso quello del lavoro.
Ora la Direttiva si avvia a diventare norma di legge nazionale. È stata approvata il 20 aprile 2021 la legge "Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea - Legge di delegazione europea 2019-2020, che all'articolo 7 prevede proprio le pratiche sleali.

Che cosa prevede la direttiva europea
La Direttiva 2019/633 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare, vieta le seguenti pratiche commerciali sleali in qualsiasi circostanza:
- pagamenti a più di 30 giorni per prodotti agricoli e alimentari deperibili;
- pagamenti a più di 60 giorni per altri prodotti agricoli e alimentari;
- annullamenti con preavviso breve di ordini di prodotti agricoli e alimentari deperibili;
- modifiche unilaterali delle condizioni dell'accordo di fornitura da parte dell'acquirente; - pagamenti richiesti dall'acquirente non connessi alla vendita dei prodotti agricoli e alimentari;
- pagamenti richiesti dall'acquirente per il deterioramento o la perdita di prodotti agricoli e alimentari quando tale deterioramento o perdita non siano stati causati dalla negligenza o colpa del fornitore;
- rifiuto dell'acquirente di confermare per iscritto un accordo di fornitura, nonostante il fornitore abbia richiesto una conferma scritta;
- uso improprio dei segreti commerciali del fornitore da parte dell'acquirente;
- azioni di ritorsione commerciale da parte dell'acquirente nei confronti del fornitore se il fornitore esercita i propri diritti contrattuali o legali;
- trasferimento dei costi per l'esame dei reclami dei clienti ai prodotti del fornitore nonostante l'assenza di negligenza o colpa da parte del fornitore.
La Direttiva vieta le seguenti pratiche commerciali sleali a meno che non siano state concordate in termini chiari ed univoci nell'accordo di fornitura:
- l'acquirente restituisce al fornitore prodotti agricoli e alimentari rimasti invenduti, senza corrispondere alcun pagamento per tali prodotti invenduti o senza corrispondere alcun pagamento per il loro smaltimento, o entrambi;
- al fornitore è richiesto un pagamento come condizione per l'immagazzinamento, l'esposizione, l'inserimento in listino dei suoi prodotti agricoli e alimentari, o per la messa a disposizione sul mercato;
- l'acquirente richiede al fornitore di farsi carico, in toto o in parte, del costo degli sconti sui prodotti agricoli e alimentari venduti dall'acquirente come parte di una promozione;
- l'acquirente richiede al fornitore di pagare i costi della pubblicità o del marketing effettuati dall'acquirente, dei prodotti agricoli e alimentari;
- l'acquirente richiede al fornitore di pagare i costi del personale incaricato di organizzare gli spazi destinati alla vendita dei prodotti del fornitore.

Che cosa prevede la legge nazionale
La nuova legge delega il governo ad adottare un decreto legislativo, cioè un provvedimento avente forza legge. Questo sarà emanato dal Presidente della Repubblica, il quale ne verificherà l'aderenza alla delega.
I punti principali della delega, per quando riguarda l'attuazione della Direttiva europea sulle pratiche sleali, sono contenuti nell'articolo 7 e sono i seguenti:
1) adottare le necessarie modificazioni e integrazioni alla normativa vigente in materia, ferma restando l'applicabilità della disciplina a tutte le cessioni di prodotti agricoli e agroalimentari indipendentemente dal fatturato aziendale;
2) mantenere e definire più dettagliatamente i principi di buone pratiche commerciali di trasparenza, buona fede, correttezza, proporzionalità e reciproca correspettività;
3) prevedere che i contratti di cessione dei prodotti agricoli e alimentari siano stipulati obbligatoriamente in forma scritta e prima della consegna;
4) prevedere tra le pratiche commerciali sleali vietate le vendite dei prodotti agricoli e alimentari attraverso il ricorso a gare e aste elettroniche a doppio ribasso nonché la vendita a prezzi palesemente al di sotto dei costi di produzione;
5) introdurre sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive entro il limite massimo del 10 per cento del fatturato realizzato nell'ultimo esercizio precedente all'accertamento;
6) prevedere, apportando le opportune modifiche alle disposizioni interne vigenti, che l'Ispettorato centrale per la tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) sia designato quale Autorità nazionale di contrasto deputata alla vigilanza sulle disposizioni che disciplinano le relazioni commerciali in materia di prodotti agricoli, sull'applicazione delle disposizioni in esame e sull'applicazione delle relative sanzioni. La stessa Autorità può avvalersi dell'ausilio dell'Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza;
7) rivedere la disciplina delle vendite sottocosto, consentendo che, nel caso dei prodotti alimentari freschi e deperibili, tale tipologia di vendita sia ammessa solo nel caso in cui il prodotto sia invenduto a rischio deperibilità o nel caso di operazioni commerciali programmate e concordate in forma scritta, fermo restando il divieto di imporre al fornitore la perdita o il costo della vendita sottocosto;
8) prevedere l'applicazione della normativa attuativa a favore di tutti i fornitori di prodotti agricoli e alimentari operanti in Italia indipendentemente dal fatturato.
Quanto alla normativa vigente:
- vi è il riferimento all'art. 62 del DL n.1/2012 e all'art. 78, commi 2-bis, 2-ter e 2-quater del D.L. 18/2020, in base ai quali costituisce pratica commerciale sleale vietata nelle relazioni tra acquirenti e fornitori la subordinazione di acquisto di prodotti agroalimentari a certificazioni non obbligatorie riferite al COVID-19 né indicate in accordi di fornitura per la consegna dei prodotti su base regolare antecedenti agli accordi stessi;
- l'Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione delle frodi dei prodotti agroalimentari del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali è incaricato della vigilanza e dell'irrogazione delle relative sanzioni.

21 aprile 2021

Per saperne di più
Direttiva (UE) 2019/633 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare
Legge Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea - Legge di delegazione europea 2019-2020
Paolo De Castro parlamentare europeo



22 aprile 2021
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